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Come favorire la digestione e ritornare alla normalità

martedì 4 ottobre 2022
Come favorire la digestione e ritornare alla normalità

La digestione è un importante processo fisiologico che coinvolge una serie di organi. Si caratterizza da una serie di trasformazioni che hanno inizio dalla bocca e terminano nello sfintere. 

Questi due punti di contatto verso l’esterno sono congiunti da un lungo tubo che unisce e compone diverse parti del corpo, ovvero:

  1. Cavità orale e faringe;
  2. Esofago;
  3. Stomaco
  4. Intestino tenue;
  5. Intestino Crasso;
  6. Ano.

Partecipano al processo di trasformazione degli alimenti anche il fegato, il pancreas e la colecisti. Questi ultimi infatti producono ulteriori succhi digestivi fondamentali per la scomposizione del cibo. 

Mantenere questo delicato equilibrio è fondamentale per contrastare eventuali disturbi della digestione. Un esempio per tutti è l’intestino pigro che, se non supportato dai giusti rimedi, può cronicizzarsi in patologie più fastidiose.

La difficoltà di digestione potrebbe però essere un problema di predisposizione o dipendere da intolleranze alimentari. È sempre bene fare un test delle intolleranze per valutare con attenzione da cosa potrebbe dipendere questo disturbo.

In questo articolo ci occuperemo di digestione lenta approfondendone i sintomi e i rimedi per stomaco e intestino più efficaci. Vedremo anche quali sono le fasi della digestione per comprendere al meglio le cause e le soluzioni più utili al problema.

Continua a leggere.

Quali sono i sintomi della mala digestione?

Esistono numerosi disturbi del tratto gastrointestinale le cui entità e intensità variano in base alla natura del problema. Possiamo però individuare i sintomi più comuni che interessano questa parte del corpo:

  • Bruciore di stomaco;
  • Reflusso gastroesofageo;
  • Eruttazione e meteorismo;
  • Alitosi;
  • Dolore e gonfiore addominale;
  • Nausea;
  • Sonnolenza e astenia.

Pesantezza, acidità di stomaco e gonfiore possono emergere a seguito di un pasto abbondante oppure in concomitanza di eventi o periodi stressanti. 

La dispepsia, o cattiva digestione, è un disturbo tipico dei Paesi industrializzati. Ciò dimostra un chiaro legame con le cattive abitudini alimentari o a uno stile di vita sedentario.

Non è raro infatti che chi soffre di intestino lento lamenti anche reflusso e acidità di stomaco che possono cronicizzare in gastriti o ulcere. Inoltre, la cattiva digestione è accompagnata spesso da sintomi quali sonnolenza e spossatezza. 

Questa sensazione di malessere è causata proprio dal fatto che i processi digestivi richiedono tanta energia al nostro organismo. Ecco perché dopo un pasto ricco di grassi e zuccheri percepiamo pesantezza e stanchezza.

Per comprendere al meglio le manifestazioni tipiche della dispepsia è importante conoscere le fasi della digestione. Sono quattro e te ne parleremo nel prossimo paragrafo.

Leggi anche: Intestino pigro: cosa fare? Scopri i rimedi migliori

Quali sono le quattro fasi della digestione?

Come anticipato, la digestione è un processo complesso che si articola in quattro fasi. Ognuna coinvolge diverse parti del corpo e produce una certa trasformazione del cibo ingerito: 

  1. Ingestione;
  2. Digestione;
  3. Assorbimento;
  4. Eliminazione.

Una volta introdotto e masticato il cibo in bocca ha inizio l’ingestione. Lingua, denti e saliva vengono azionati per sminuzzare e inumidire il cibo che assumerà una forma tondeggiante dal nome di “bolo alimentare”. 

A questo punto il bolo viene deglutito attraverso la faringe e, tramite l’esofago, finisce nello stomaco. Qui ha inizio la seconda fase: il cibo masticato e compattato comincia a essere digerito grazie all’ausilio dei succhi gastrici. 

Il bolo si trasforma in chimo, un liquido denso che confluisce nell’intestino tenue. All’interno di questo organo lungo più di 7 metri vengono digeriti zuccheri, proteine e grassi. Grazie a questo processo il cibo ingerito viene assimilato in nutrienti essenziali per attivare il metabolismo energetico.

Sempre nell’intestino tenue, in particolare nel duodeno, il chimo si trasforma in chilo. Contemporaneamente pancreas e fegato si attivano per scomporre ulteriormente le sostanze nutrienti che possono così passare nei vasi sanguigni e linfatici.

Infine, i residui di cibo impoveriti di acqua e sali minerali vengono espulsi a partire dall’intestino crasso. Nell’ultima parte di quest’organo le feci vengono compattate e quindi eliminate. 

Questa fase è importantissima perché il corpo si libera di quelle sostanze che non gli servono più. Tuttavia, il crasso impiega diverse ore prima di poter concludere la digestione. 

Quanto tempo dura quindi l’intero processo digestivo? Continua a leggerlo per scoprirlo.

Quanto tempo dura la digestione?

I tempi della digestione dipendono da diversi fattori, tra cui le abitudini personali e le caratteristiche fisiologiche. In generale però possiamo individuare diverse tempistiche digestive:

  • 2-3 ore: per spuntini e pasti leggeri;
  • 3-4 ore: in caso di pasti normali;
  • 5-6 ore: per pasti abbondanti o molto ricchi di grasso.

Più grande è la quantità e la ricchezza di sostanze grasse contenute nei cibi ingeriti, maggiori saranno i tempi impiegati per la digestione. A ciò bisogna poi aggiungere la consistenza dei pasti e all’accuratezza della masticazione.

Il cibo ben sminuzzato è infatti più semplice da trasformare e quindi assorbire nelle varie fasi della digestione. Inoltre, masticare più accuratamente apporta un ulteriore beneficio di cui ti parleremo nel prossimo paragrafo insieme ai migliori consigli per digerire meglio.

Cosa fare in caso di difficoltà a digerire?

La cattiva digestione, il cui significato è ora più chiaro vista la complessità dell’intero processo, può essere contrastata. Ci sono infatti alcuni semplici accorgimenti che possono migliorare la qualità di questa funzione fisiologica:

  1. Masticare più lentamente;
  2. Ridurre lo stress;
  3. Seguire un’alimentazione sana ed equilibrata;
  4. Fare regolare attività fisica;
  5. Ricorrere ai rimedi naturali, come le tisane digestive.

Se soffri di disbiosi e altri disturbi intestinali il primo consiglio da seguire è quello di masticare in modo più lento e accurato. Come anticipato, infatti, una buona digestione ha inizio dalla bocca. 

Masticare meglio aiuta a velocizzare il processo digestivo e anche a ingerire meno aria. In questo modo riduci il rischio di gonfiore addominale che può provocare meteorismo e flatulenza.

Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano apportano numerosi benefici all’intero organismo. Pratica maggiore attività fisica anche per combattere lo stress, un’altra causa importante dei problemi digestivi.

Esistono poi diversi rimedi naturali alla dispepsia: tisane, infusi, tavolette masticabili sono alcuni esempi. I prodotti a base di zenzero per esempio apportano numerosi benefici, 

tra cui quelli legati all’intestino.

Infine, ci sono farmaci antiacidi e digestivi utili allo scopo, a base di:

  • Bicarbonato di sodio;
  • Acido citrico;
  • Vitamine del gruppo B (1, 2, 6);
  • Potassio citrato.

Questi ingredienti naturali benefici contrastano la pesantezza allo stomaco e il reflusso gastroesofageo. In questo modo potrai uscire a cena fuori o affrontare pasti impegnativi senza mettere a rischio la salute del tuo intestino.

Ora che conosci le cause e i rimedi ai problemi di digestione puoi finalmente godere della buona tavola in qualunque circostanza. 

Continua a leggere i nostri approfondimenti dedicati alla salute e al benessere e non perderti l’esclusiva selezione di prodotti per la cattiva digestione alla fine di questo articolo.

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