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Come usare correttamente il pulsossimetro

venerdì 11 dicembre 2020
Come usare correttamente il pulsossimetro
Sapere come usare il pulsossimetro è di fondamentale importanza se si vuole monitorare la propria salute ed il proprio stato fisico, soprattutto se si soffre di asma o altri problemi respiratori. Il pulsiossimetro, detto anche saturimetro, infatti, è uno strumento che permette di controllare:
  1. La saturazione dell’ossigeno nel sangue;
  2. La frequenza cardiaca.
Facile da usare e completamente automatizzato, il pulsossimetro è uno strumento di misurazione indolore e per nulla invasivo. Caratteristiche queste che lo rendono adatto anche all'utilizzo su bambini e anziani. Essere in grado di leggere correttamente i dati che questo apparecchio rileva, consentirà reagire con la giusta tempestività all’insorgere di determinate problematiche di salute. In questo articolo, dunque, andremo a vedere, il funzionamento di questo dispositivo, e ti spiegheremo in generale come leggere i dati che il pulsossimetro rileva.

Saturimetro: cos’è ed a cosa serve

Il pulsossimetro è uno strumento digitale sviluppato per leggere automaticamente la quantità di ossigeno legata all’emoglobina del sangue arterioso periferico (SpO2). Inoltre, è particolarmente utile anche per monitorare la frequenza cardiaca. Tuttavia, contrariamente a quanto talvolta si sente dire, il saturimetro non è in grado di misurare la pressione. Per quello è necessario, infatti, un misuratore di pressione. Al giorno d’oggi, il pulsossimetro non è più solo uno strumento utilizzato esclusivamente in ospedale. La sua semplicità d’uso, infatti, lo ha reso molto diffuso anche in ambito domestico, così da poter tenere sotto controllo la propria salute a casa, senza doversi recare in ospedale. Conoscere esattamente la propria saturazione, aiuta moltissimo ad individuare per tempo eventuali aggravamenti di problematiche respiratorie o l’insorgere di malattie, quali ad esempio:
  • Polmonite;
  • Anemia;
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
Soprattutto per i soggetti che soffrono di queste patologie ed altre problematiche respiratorie, un monitoraggio con un dispositivo semplice ed intuitivo può fare la differenza, per tenere monitorato l’andamento della malattia ed eventualmente intervenire per tempo.

Come è fatto un saturimetro professionale

Un saturimetro generalmente ha la forma di una pinza piuttosto larga, da mettere al dito (generalmente lo si posiziona sull’unghia) ed è composto da 3 parti fondamentali:
  1. La sonda;
  2. Il dispositivo di elaborazione dati;
  3. Il display che comunica i risultati.
Nella sonda a pinza sono situati i sensori fotoelettrici del dispositivo. Basta infilare il pulsossimetro al dito, indice o medio, applicando la pinzetta all’ultima falange del dito, e premere il pulsante di avvio. A questo punto, i sensori emetteranno una radiazione luminosa a diverse lunghezze d’onda (nel campo del rosso e degli infrarossi), che attraverserà il dito, i tessuti e le strutture che lo compongono, fino ad arrivare al rilevatore posto all’estremità opposta della sonda e del dito. In questo passaggio, i fasci di luce vengono assorbiti dall'emoglobina legata all’ossigeno e da quella non legata. Analizzando la quantità di radiazione emessa e quella finale registrata dal rilevatore, il pulsossimetro restituirà sul display il livello di saturazione dell’ossigeno. Ma come si leggono i valori trovati dal pulsossimetro? Nel prossimo paragrafo entreremo meglio nel dettaglio di questo argomento.

Come usare il pulsossimetro e come si leggono i suoi valori

La completa automatizzazione del pulsossimetro, rende questo strumento estremamente facile da utilizzare. Una volta agganciato al dito, infatti, sarà sufficiente accenderlo per metterlo in funzione e dare avvio alla rilevazione. Tuttavia, nell’utilizzo di un pulsossimetro ci sono degli accorgimenti da prendere per ottenere la migliore lettura possibile, come per esempio:
  • Non avere le unghie coperte da sostanze, come smalto o unghie finte, che potrebbero interferire con la lettura;
  • Non utilizzare lo strumento con le dita fredde: il solo sfregare le mani prima della misurazione la renderà molto più accurata;
  • Non muovere il pulsossimetro mentre è in funzione per non falsare la misurazione.
Una volta ottenuti i valori sul display, per interpretarli correttamente bisogna ricordare che, in generale, si può stare tranquilli se la saturazione è superiore al 95%. Se fosse più bassa e inferiore al 90%, è necessario mettersi in contatto subito con un medico. La rilevazione del PR bpm (ovvero la frequenza del polso, i battiti cardiaci al minuto) comparirà altresì sul display del saturimetro, e potrà essere letto in contemporanea.

Saturimetro ed epidemia da Covid: perché è importante?

Nell’attuale fase di epidemia da Covid, è più importante che mai sapere come usare il pulsossimetro. Il saturimetro, infatti, è un valido aiuto per individuare alcuni dei sintomi del coronavirus, ed è perciò utilissimo per capire se la malattia è presente e come sta avanzando. Ciò perché il Covid causa in molti casi una polmonite bilaterale. E, come per ogni altro tipo di polmonite, il principale campanello di allarme è proprio l’abbassamento della saturazione di ossigeno nel sangue. Avere in casa un pulsossimetro può quindi aiutare a:
  • Individuare tempestivamente cambiamenti significativi nel livello di saturazione del sangue;
  • Gestire autonomamente, ma sempre con il supporto del medico di base, l’evolversi della malattia, senza doversi recare in ospedale;
  • Monitorare costantemente i propri parametri di saturazione, senza dover affrontare lunghi periodi di attesa dell’ospedale.
Ovviamente, per potersi accorgere di variazioni significative, bisogna conoscere bene il proprio normale livello di saturazione del sangue. Perciò si consiglia di tenerlo sotto controllo con controlli giornalieri o comunque periodici. Dinanzi a valori che non rientrano in quelli considerati normali, non esitare ad avvertire il proprio medico di fiducia che saprà consigliarti sull’eventuale ossigeno-terapia da seguire.

Come scegliere il pulsossimetro da acquistare in para farmacia

Nella decisione e nella scelta di quale pulsossimetro sia meglio acquistare, bisogna sempre tenere presente una serie di fattori, per essere certi di stare acquistando un dispositivo affidabile e di qualità, che risponda alle proprie esigenze. Le caratteristiche principali che dovrebbe avere un valido pulsossimetro sono:
  1. Precisione e affidabilità della misurazione;
  2. Velocità del rilevamento;
  3. Visualizzazione dei dati sul display chiara, semplice ed immediata;
  4. Quantità di indicazioni fornite (ad esempio, saturazione ossigeno, frequenza battito cardiaco, indice di perfusione, istogramma battito cardiaco, curva pletismografica ecc..);
  5. Funzionalità extra (indicazione livello batteria, Display OLED, spegnimento automatico, allarmi acustici per valori alti/bassi, sensore anti-movimento ecc..);
  6. Tipo di alimentazione (batteria ricaricabile o pile normali);
  7. Accessori in dotazione (come sacchetto di trasporto, manuale in italiano, cinghia di trasporto collo/polso ecc…).
Un saturimetro si può acquistare anche in para farmacia, ed il prezzo tende a variare dai 20 ai 60 euro, ma sono presenti sul mercato anche modelli che superano i 100 e i 1.000 euro.  Il brand produttore ha di solito un’influenza significativa nel prezzo di un pulsossimetro, ma è anche indicativo della sua qualità. Adesso che conosci tutte le caratteristiche di un pulsossimetro, puoi acquistare il modello che va incontro alle tue necessità. Visita il sito di eFarma e consulta la nostra offerta di pulsossimetri, di elevata qualità e in un ampio ventaglio di prezzo, per trovare quello che più soddisfa le tue esigenze.