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Integratori per intolleranza al lattosio

martedì 18 ottobre 2022
Integratori per intolleranza al lattosio

Soffri di intolleranza al lattosio? Questa spiacevole condizione accomuna almeno il 40% della popolazione italiana.

Si tratta nell’incapacità dell’organismo di digerire il lattosio a causa della presenza insufficiente dell'enzima lattasi. L’origine dell’intolleranza al lattosio può essere genetica e i suoi sintomi si manifestano tanto nei bambini che negli adulti.

Il lattosio è il principale zucchero presente nel latte e nei suoi derivati. Quando si è intolleranti a questa sostanza, è praticamente impossibile assumere alcuni alimenti, ma anche diversi farmaci contenenti questo disaccaride. 

Sentiamo spesso parlare di integratori di lattasi che contribuiscono a favorire la digestione del lattosio nei soggetti allergici o intolleranti. 

In questo articolo vedremo quali sono e come funzionano questi integratori per l’intolleranza al latte e derivati, ma soprattutto a cosa servono. 

Ti spiegheremo anche cosa significa essere intollerante al principale zucchero del latte, quali disturbi comporta e cosa è più opportuno mangiare.

Continua a leggere.

Quali disturbi provoca l'intolleranza al lattosio?

Il lattosio è un disaccaride, ovvero uno zucchero complesso. Per poter essere digerito deve prima essere scomposto nei due zuccheri semplici che lo compongono: galattosio e glucosio.

La scissione avviene nell’intestino tenue grazie all’azione dell'enzima lattasi, il cui compito è favorire l’assimilazione dei nutrienti assunti col cibo riducendoli in elementi più semplici.

Se questo enzima è carente o manca del tutto, il lattosio non riesce ad essere digerito e rimane nel lume intestinale. Qui finisce con l’essere fermentato dalla flora batterica. Il risultato di questo processo anomalo è la produzione di scarti, soprattutto gas e acidi grassi a catena corta, che creano diversi disturbi.

I sintomi di intolleranza al lattosio sono diversi nei bambini e nei soggetti adulti. Nei più piccoli possono includere diarrea e scarso aumento di peso.

Al contrario, negli adulti le manifestazioni più frequenti sono:

  1. Gonfiore;
  2. Meteorismo;
  3. Crampi addominali;
  4. Diarrea o stitichezza;
  5. Flatulenza;
  6. Nausea;
  7. Eritemi cutanei e pelle atopica.

Nonostante siano più frequenti i disturbi gastro-intestinali dopo aver assunto alimenti contenenti il disaccaride, l'intolleranza al lattosio può manifestarsi spesso anche con sintomi sulla pelle.

Ciò che spesso si ignora è che l’intolleranza al lattosio è connessa anche a sintomi neurologici. Se le tossine risultanti dal processo di fermentazione del lattosio vengono assorbite dall’intestino entrano in circolo nel sangue. 

In questo modo possono arrivare anche a muscoli e tessuti nervosi, causando:

  • Emicrania;
  • Irritabilità;
  • Dolore muscolare e articolare;
  • Tachicardia;
  • Spossatezza;
  • Alterazione delle capacità uditive normali;
  • Allergie.

Questi e gli altri sintomi che ti abbiamo descritto variano ovviamente da soggetto a soggetto, così come la loro gravità.

Tutto dipende da quanto lattosio si è assunto e dal livello di intolleranza. Infatti, esistono vari gradi di questo disturbo, in base a quanto è consistente e reversibile la mancanza del lattasi. Nei casi più gravi si parla anche di una vera e propria allergia al lattosio

Ma quali sono le cause della scarsa tolleranza al lattosio? Scoprilo leggendo il prossimo paragrafo.

Leggi anche: Equilibra la flora intestinale con il giusto integratore.

Perché si diventa intolleranti al lattosio

L'allergia o l'intolleranza è determinata dalla mancanza o carenza dell’enzima lattasi (ipolattasia) che svolge la fondamentale funzione di scindere il disaccaride. Il deficit può essere:

  1. Genetico o primario;
  2. Acquisito o secondario;
  3. Congenito.

I livelli di lattasi sono molto alti dei neonati e questo consente loro di digerire il latte materno. A partire dallo svezzamento - intorno al sesto mese - questi livelli si riducono naturalmente. 

Questa diminuzione fisiologica implica l’incapacità di digerire elevate quantità di lattosio negli anni successivi. Almeno due terzi della popolazione mondiale è intollerante, al punto che si potrebbe facilmente dire che tutti siamo predisposti a essere intolleranti al lattosio. 

Quella acquisita è un’improvvisa intolleranza al lattosio che si sviluppa a seguito di patologie intestinali, sia acute che croniche (infezioni, enteriti, celiachia, linfoma o morbo di Crohn). Questa forma di ipolattasia però tende a risolversi con la guarigione della malattia che l’ha provocata.

L’intolleranza causata da deficit congenito di lattasi è rarissima. Si ha quando la totale mancanza di lattasi - causata da mutazioni genetiche - si trasmette per via ereditaria da entrambi i genitori.

Sospetti di avere un’intolleranza al lattosio perché hai riconosciuto alcuni dei sintomi che ti abbiamo descritto più su? L’unico modo per avere la certezza assoluta che soffri davvero di intolleranza al lattosio è quella di eseguire un test.

L’esame diagnostico più diffuso e affidabile è il breath test (o test del respiro). Consiste nell’analisi dell’aria espirata dal paziente prima e dopo aver assunto una dose di lattosio.

In caso di intolleranza, infatti, si ha una iper-produzione di idrogeno. Rilevando la presenza di questo gas nell’aria espirata si potrà accertare la patologia.

Cosa fare in caso di intolleranza allo zucchero del latte? Scoprilo continuando a leggere i prossimi paragrafi.

Intolleranza al lattosio: cosa devi mangiare?

Per evitare l'insorgere della sintomatologia da scarsa tolleranza è indispensabile eliminare ogni forma di lattosio dalla propria dieta.

Per l’intolleranza al lattosio, infatti, non esiste una cura. Il trattamento migliore è la dieto-terapia ovvero l’esclusione di alimenti contenenti il disaccaride incriminato.

Dunque, andranno evitati:

  • Latte vaccino, di capra e altri animali;
  • Formaggi freschi (es. mozzarella, ricotta, certosa e formaggi a pasta molle);
  • Prodotti industriali e artigianali a base di latte (gelati, burro, creme, cioccolato);
  • Alcuni prodotti da forno.

Chi soffre di questa intolleranza deve prestare molta attenzione alla lettura delle etichette degli alimenti. Anche in alcuni prodotti insospettabili, come insaccati, affettati, purè, sughi, preparati per torte, dadi e cibi in scatola, potrebbero esserci tracce di lattosio.

Il lattosio contenuto nei formaggi stagionati, invece, non provoca i sintomi tipici dell’intolleranza. Provolone, parmigiano, grana, pecorino e tutti quei formaggi sottoposti al processo di stagionatura, infatti, possono essere consumati a patto che l’intolleranza non sia grave.

La stagionatura riduce il livello di lattosio che quindi nel prodotto finale è presente in quantità minime. In alternativa si possono consumare alimenti e latte delattosato (ossia privati di lattosio) e tutti quei prodotti caseari con lattosio predigerito o contenenti il Lactobacillus acidophilus (un batterio che digerisce il lattosio).

I soggetti intolleranti possono consumare piccolissime quantità di lattosio senza avere particolari disturbi. Tuttavia, se vuoi goderti un pasto con latticini e derivati senza preoccupazione, puoi assumere integratori a base di enzima lattasi prima di mangiare.

Vediamo meglio a cosa servono questi integratori, come funzionano e quali scegliere in para farmacia. Continua a leggere.

Come funzionano gli integratori per gli intolleranti al lattosio

Gli integratori di lattasi servono a favorire il processo di digestione dello zucchero incriminato. È bene sapere, quindi, che questi prodotti non curano l'allergia e l’intolleranza al lattosio

Gli integratori possono essere assunti solo per un determinato periodo di tempo e nelle dosi consigliate. In particolare, vanno usati solo in alcune circostanze:

  • quando non sei sicuro di ciò che stai per mangiare;
  • quando devi assumere necessariamente un farmaco contenente lattosio.

Vanno generalmente assunti tra i 5 e i 30 minuti prima del pasto contenente lattosio. Inoltre, per far sì che questi integratori svolgano efficacemente la loro funzione è importante sapere in che quantità stiamo assumendo il lattosio e rapportare poi la dose di lattasi da integrare. 

La quantità di lattosio che consentono di ingerire dipende anche dal dosaggio dell’integratore, ovvero dalla quantità di unità enzimatiche di lattasi che contiene e da quanto lattosio c’è nell’alimento che ci si accinge a consumare.

L'efficacia di questi integratori di lattasi è suscettibile di variazioni. Dipende molto dalla quantità di lattosio che dobbiamo digerire, dal tipo di alimento e da molte altre variabili come l'acidità dello stomaco o la motilità intestinale. Di certo l'azione non dura, in media, più di un'ora.

Vediamo adesso quali sono gli integratori di lattasi disponibili in para farmacia che possono essere acquistati senza obbligo di prescrizione medica.

Quali integratori scegliere per le intolleranze al lattosio

Sostituti enzimatici formulati con lattasi possono essere un valido aiuto per attenuare i sintomi dell’intolleranza al principale zucchero del latte.

In para farmacia sono disponibili molti integratori di lattasi esogena. Si tratta di preparati a base di β-galattosidasi da Aspergillus oryzae, un enzima prodotto dagli enterociti intestinali capace di separare il lattosio nei due monosaccaridi più assorbibili.

Gli integratori possono essere in diversi formati:

  • compresse masticabili;
  • capsule;
  • compresse rivestite.

In alcune formulazioni sono presenti anche vitamine del gruppo B e fermenti lattici specifici, utili a contrastare eventuali effetti collaterali e a mantenere in equilibrio la flora intestinale.

L’intolleranza al lattosio non deve compromettere il benessere del tuo organismo. Visita il nostro sito e scopri la selezione di integratori migliori che fanno al caso tuo.

 

Disclaimer

Le informazioni che puoi trovare su questo sito hanno uno scopo puramente informativo e non possono sostituire in alcun modo una diagnosi o una prescrizione di un medico. Si raccomanda di chiedere sempre un consulto professionale in caso di dubbi o domande circa l’adozione di un trattamento o di un farmaco.