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Flectorgo Capsule 12,5 mg Diclofenac Antidolorifico 20 Capsule Molli

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Flectorgo Capsule 12,5 mg rapida azione contro dolori articolari, muscolari e mal di testa.
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Flectorgo Capsule 12,5 mg Diclofenac Antidolorifico 20 Capsule Molli

Flectorgo Capsule 12,5 mg Diclofenac Antidolorifico 20 Capsule Molli

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Descrizione del prodotto

Per Flectorgo® 12,5 mg ogni capsula molle contiene diclofenac sotto forma di 15,38 mg di diclofenac epolamina equivalenti a 12,5 mg di diclofenac potassico.

<h2>Indicazioni terapeutiche</h2>
<p>Flectorgo Caosule 12,5 mg &egrave; un trattamento sintomatico a breve termine di dolore da lieve a moderato (quali cefalea, mal di denti, dolori mestruali, dolori reumatici e dolori muscolari)</p>
<h2>Dosaggio e posologia</h2>
<p>Posologia Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi.&nbsp;<i>Per </i>flectorgo<i> 12,5 mg</i>&nbsp;Se non diversamente prescritto, adulti e adolescenti di et&agrave; superiore ai 14 anni devono iniziare con 1 o 2 capsule molli e continuare successivamente con 1 o 2 capsule molli ogni 4 - 6 ore, al bisogno. In ogni caso, non si devono assumere pi&ugrave; di 6 capsule molli (equivalenti a 75 mg di diclofenac potassico) nell&rsquo;arco di 24 ore.&nbsp;<i>Per FLECTORGO 12,5 mg&nbsp;</i>Se non diversamente prescritto, adulti e adolescenti di et&agrave; superiore ai 14 anni devono iniziare con 1 capsula molle e continuare successivamente con 1 capsula molle ogni 4 - 6 ore, al bisogno. In ogni caso, non si devono assumere pi&ugrave; di 3 capsule molli (equivalenti a 75 mg di diclofenac potassico) nell&rsquo;arco di 24 ore. FLECTORGO deve essere assunto per un breve periodo di tempo. La durata del trattamento deve essere di 3 giorni. Se i sintomi persistono o peggiorano, consultare un medico.&nbsp;<i>Popolazione pediatrica&nbsp;</i>L&rsquo;uso di FLECTORGO non &egrave; raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 14 anni di et&agrave;.&nbsp;<i>Anziani&nbsp;</i>Non &egrave; necessario nessun aggiustamento particolare del dosaggio. In considerazione del profilo di effetti indesiderati possibili, gli anziani devono essere monitorati con particolare attenzione.&nbsp;<i>Danno renale&nbsp;</i>Diclofenac &egrave; controindicato nei pazienti con danno renale grave. Non &egrave; necessaria nessuna riduzione della dose nei pazienti con funzionalit&agrave; renale ridotta da lieve a moderata. Si consiglia cautela quando si somministra diclofenac ai pazienti con danno renale da lieve a moderato.&nbsp;<i>Compromissione epatica&nbsp;</i>Diclofenac &egrave; controindicato nei pazienti con compromissione epatica grave. Non &egrave; necessaria nessuna riduzione della dose nei pazienti con funzionalit&agrave; epatica da lieve a moderata. Si consiglia cautela quando si somministra diclofenac ai pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.4).</p>
<h2>Modalit&agrave; d&rsquo;uso</h2>
<p>Deglutire la capsula intera con un sorso d&rsquo;acqua. La velocit&agrave; di assorbimento di diclofenac &egrave; ridotta quando flectorgo &egrave; assunto con il cibo. Si raccomanda pertanto di non assumere le capsule molli durante o immediatamente dopo i pasti.&nbsp;</p>
<h2>Sovradosaggio</h2>
<p><b>Sintomi</b>&nbsp;Non esiste nessun quadro clinico tipico conseguente al sovradosaggio di diclofenac. Il sovradosaggio pu&ograve; causare sintomi quali nausea, vomito, emorragia gastrointestinale, diarrea, cefalea, capogiri, sonnolenza, tinnito, incoscienza o convulsioni. In caso di avvelenamento significativo, sono possibili insufficienza renale acuta e danno del fegato. Potrebbero inoltre verificarsi ipotensione, depressione respiratoria e cianosi.&nbsp;<b>Misure terapeutiche</b>&nbsp;La gestione dell&rsquo;avvelenamento acuto da FANS, compreso diclofenac, consiste essenzialmente in misure di supporto e trattamento sintomatico, che devono essere adottati per complicazioni quali ipotensione, insufficienza renale, convulsioni, disturbo gastrointestinale e depressione respiratoria. Terapie specifiche, come diuresi forzata, dialisi o emoperfusione non sono probabilmente di aiuto nell'eliminare i FANS, incluso il diclofenac, a causa del loro forte legame alle proteine plasmatiche e del loro elevato metabolismo. Dopo l'ingestione di un sovradosaggio potenzialmente tossico si pu&ograve; considerare l&rsquo;utilizzo di carbone attivo, mentre dopo l'ingestione di un sovradosaggio potenzialmente pericoloso per la vita si pu&ograve; considerare uno svuotamento gastrico (ad es. vomito, lavanda gastrica).&nbsp;</p>
<h2>Controindicazioni</h2>
<ul>
<li>Ipersensibilit&agrave; al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;</li>
<li>Ulcera gastrica o intestinale attiva, sanguinamento o perforazione;</li>
<li>Alterazioni di origine sconosciuta dell&rsquo;emopoiesi;</li>
<li>Storia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, correlati a una terapia precedente con FANS;</li>
<li>Storia di ulcera/emorragia peptica ricorrente (due o pi&ugrave; episodi distinti di ulcerazione o sanguinamento accertato);</li>
<li>Insufficienza cardiaca congestizia conclamata (classe II-IV dell&rsquo;NYHA), cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o vasculopatia cerebrale;</li>
<li>Ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6);</li>
<li>Insufficienza epatica, renale o cardiaca grave (vedere paragrafo 4.4);</li>
<li>Come gli altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), diclofenac &egrave; controindicato inoltre nei pazienti nei quali l&rsquo;acido acetilsalicilico o altri FANS scatenano attacchi di broncospasmo, asma, orticaria o rinite acuta.</li>
</ul>
<h2>Effetti collaterali</h2>
<p>Gli eventi avversi pi&ugrave; comunemente osservati riguardano il tratto gastrointestinale. Potrebbero manifestarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento GI, talvolta fatali, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Le reazioni avverse (Tabella 1) sono riportate in ordine di frequenza, le pi&ugrave; frequenti per prime, utilizzando la seguente convenzione: molto comune: (&ge;1/10); comune (&ge;1/100, &lt;1/10); non comune (&ge;1/1.000, &lt;1/100); raro (&ge;1/10,000, &lt;1/1.000); molto raro (&lt;1/10.000); non nota: la frequenza non pu&ograve; essere definita sulla base dei dati disponibili. <b>Tabella 1. Elenco tabulare delle reazioni avverse</b></p>
<table style="border: 0px solid #30597e; border-width: 1px;" border="1">
<tbody>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie del sistema emolinfopoietico</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia, anemia (compresa anemia emolitica e aplastica), agranulocitosi</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Disturbi del sistema immunitario</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Raro</td>
<td>Ipersensibilit&agrave;, reazioni anafilattiche e anafilattoidi (compresi ipotensione e shock) Edema angioneurotico (compreso edema della faccia)</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Disturbi psichiatrici</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Disorientamento, depressione, insonnia, incubi, irritabilit&agrave;, reazioni psicotiche</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie del sistema nervoso</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Comune</td>
<td>Cefalea, capogiri</td>
</tr>
<tr>
<td>Raro</td>
<td>Sonnolenza</td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Parestesia, compromissione della memoria, convulsioni, ansia, tremori, meningite asettica, alterazioni del gusto, accidenti cerebrovascolari</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie dell&rsquo;occhio</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Disturbi della visione, visione offuscata, diplopia</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie dell&rsquo;orecchio e del labirinto</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Comune</td>
<td>Vertigini</td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Tinnito, peggioramento dell&rsquo;udito</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie cardiache</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Palpitazioni, dolore toracico, insufficienza cardiaca, infarto miocardico</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie vascolari</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Ipertensione, vasculite</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Raro</td>
<td>Asma (compresa dispnea)</td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Polmonite</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie gastrointestinali</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Comune</td>
<td>Nausea, vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale, flatulenza, anoressia</td>
</tr>
<tr>
<td>Raro</td>
<td>Gastrite, emorragia gastrointestinale, ematemesi, diarrea emorragica, melena, ulcera gastrointestinale (con o senza sanguinamento o perforazione)</td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Colite (comprese colite emorragica ed esacerbazione di colite ulcerativa o morbo di Crohn), costipazione, stomatite (compresa stomatite ulcerosa), glossite, disturbi esofagei, stenosi intestinale diaframma-simile, pancreatite</td>
</tr>
<tr>
<td>Non nota</td>
<td>Colite ischemica</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie epatobiliari</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Non comune</td>
<td>Aumento delle transaminasi</td>
</tr>
<tr>
<td>Raro</td>
<td>Epatite, ittero</td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Insufficienza epatica</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Comune</td>
<td>Eruzione cutanea, prurito</td>
</tr>
<tr>
<td>Raro</td>
<td>Orticaria</td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Eruzioni bollose, eczema, eritema, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell), dermatite esfoliativa, alopecia, reazione di fotosensibilit&agrave;, porpora, porpora allergica</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie renali e urinarie</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Molto raro</td>
<td>Insufficienza renale acuta, ematuria, proteinuria, sindrome nefrotica, nefrite interstiziale, necrosi papillare renale.</td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><b>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione</b></td>
</tr>
<tr>
<td>Raro</td>
<td>Edema</td>
</tr>
</tbody>
</table>
<p>Sperimentazioni cliniche e dati epidemiologici indicano in modo coerente un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio infarto miocardico od ictus) associati all&rsquo;uso di diclofenac, soprattutto ad alte dosi (150 mg/die) e al trattamento a lungo termine (per le controindicazioni e le avvertenze speciali e precauzioni di impiego, vedere i paragrafi 4.3 e 4.4)Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l&rsquo;autorizzazione del medicinale &egrave; importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari &egrave; richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all&rsquo;indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa .</p>
<h2>Gravidanza e allattamento</h2>
<p>Gravidanza L&rsquo;inibizione della sintesi delle prostaglandine pu&ograve; determinare effetti negativi sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. I dati degli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l&rsquo;uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare aumentava da meno dell&rsquo;1% fino a un massimo dell&rsquo;1,5% circa. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di causare un aumento della perdita pre e post-impianto e della mortalit&agrave; embrio-fetale. Inoltre, &egrave; stata segnalata una maggiore incidenza di varie malformazioni, comprese malformazioni cardiovascolari, negli animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo dell'organogenesi. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, diclofenac non deve essere somministrato se non chiaramente necessario. Se diclofenac &egrave; usato da una donna che sta cercando di concepire o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere la pi&ugrave; bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la pi&ugrave; breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre:</p>
<ul>
<li>il feto a tossicit&agrave; cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare) e a disfunzione renale, che pu&ograve; progredire ad insufficienza renale con oligo-idroamnios;</li>
<li>la madre e il neonato, al termine della gravidanza, a un possibile prolungamento del tempo di sanguinamento e ad un effetto anti-aggregante che pu&ograve; verificarsi anche a dosi molto basse, nonch&eacute; all&rsquo;inibizione delle contrazioni uterine con conseguente travaglio ritardato o prolungato.</li>
</ul>
<p>Di conseguenza, FLECTORGO &egrave; controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento Come altri FANS, diclofenac passa in piccole quantit&agrave; nel latte materno. Pertanto, diclofenac non deve essere somministrato durante l&rsquo;allattamento al seno per evitare effetti indesiderati nel neonato. Fertilit&agrave; Come per altri FANS, l&rsquo;uso di diclofenac pu&ograve; compromettere la fertilit&agrave; femminile e non &egrave; raccomandato nelle donne che cercano di concepire. Nelle donne che hanno difficolt&agrave; a concepire o che sono sottoposte a esami diagnostici per l&rsquo;infertilit&agrave;, si deve prendere in considerazione la sospensione di diclofenac.</p>
<h2>Avvertenze Speciali</h2>
<p><b>Generale</b> Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i paragrafi sottostanti sugli effeti gastrointestinali e cardiovascolari). L&rsquo;uso concomitante di FLECTORGO con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2 (COX-2), deve essere evitato in considerazione della mancanza di qualsiasi evidenza che dimostri benefici sinergici e della possibilit&agrave; di effetti indesiderati aggiuntivi (vedere paragrafo 4.5). Sul piano medico di base &egrave; richiesta cautela negli anziani. In particolare, nei pazienti anziani fragili o in quelli con un basso peso corporeo, si raccomanda l&rsquo;utilizzo della minima dose efficace. Come con altri FANS, con diclofenac, in casi rari, possono verificarsi reazioni allergiche, comprese reazioni anafilattiche/anafilattoidi, anche senza una precedente esposizione al medicinale.Come altri FANS, il diclofenac pu&ograve; mascherare i segni e i sintomi di infezione a causa delle sue propriet&agrave; farmacodinamiche.</p>
<p><b>Effetti gastrointestinali</b> Durante il trattamento con tutti i FANS, incluso il diclofenac, sono state riportate e possono comparire in qualsiasi momento, sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinali, che possono essere fatali, con o senza sintomi di avvertimento o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali. Esse hanno in genere conseguenze pi&ugrave; gravi negli anziani. Se in pazienti in terapia con diclofenac compaiono sanguinamento o ulcerazione gastrointestinali, il medicinale deve essere interrotto. Come con tutti i FANS, incluso il diclofenac, &egrave; obbligatoria una stretta sorveglianza medica e particolare cautela deve essere usata nel prescrivere diclofenac a pazienti con sintomi indicativi di disordini gastrointestinali (GI) o con una storia indicativa di ulcerazioni, sanguinamento o perforazione gastriche o intestinali (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di sanguinamento GI &egrave; pi&ugrave; alto con dosi aumentate di FANS e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione. Gli anziani hanno una frequenza maggiore di reazioni avverse ai FANS, soprattutto sanguinamento e perforazione gastrointestinali che possono essere fatali. Per ridurre il rischio di tossicit&agrave; GI in pazienti con una storia di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione, e negli anziani, il trattamento dovrebbe essere iniziato e mantenuto con la minima dose efficace. L&rsquo;uso concomitante di agenti protettori (per es. inibitori di pompa protonica o misoprostolo) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che richiedono l&rsquo;uso concomitante di medicinali contenenti basse dosi di acido acetilsalicilico (ASA) o altri farmaci che possono aumentare il rischio gastrointestinale (vedere paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicit&agrave; GI, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale inusuale (soprattutto emorragia GI). &Egrave; raccomandata cautela in pazienti che assumono medicinali concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi sistemici, anticoagulanti, agenti antiaggreganti o inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (vedere paragrafo 4.5). Anche in pazienti con colite ulcerosa o morbo di Crohn deve essere esercitata una stretta sorveglianza medica e cautela poich&eacute; tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8).</p>
<p><b>Effetti epatici</b> In caso di prescrizione di diclofenac a pazienti affetti da insufficienza epatica &egrave; necessaria stretta sorveglianza medica, in quanto la loro condizione pu&ograve; essere esacerbata. Come con altri FANS, incluso diclofenac, possono aumentare i valori di uno o pi&ugrave; enzimi epatici. Durante trattamenti prolungati con diclofenac, sono indicati come misura precauzionale regolari controlli della funzionalit&agrave; epatica. Se i parametri anormali della funzionalit&agrave; epatica persistono o peggiorano, se si sviluppano segni clinici o sintomi consistenti di epatopatia, o se si verificano altre manifestazioni (per es. eosinofilia, rash), il trattamento con diclofenac deve essere interrotto. Un&rsquo;epatite con l&rsquo;uso di diclofenac pu&ograve; verificarsi senza sintomi prodromici. Particolare cautela deve essere posta nell&rsquo;uso di diclofenac nei pazienti con porfiria epatica, in quanto potrebbe scatenare un attacco.</p>
<p><b>Effetti renali</b> Poich&eacute; in associazione alla terapia con FANS, incluso diclofenac, sono stati riportati ritenzione di fluidi ed edema &egrave; richiesta particolare cautela in caso di insufficienza cardiaca o renale, storia di ipertensione, negli anziani, in pazienti in trattamento concomitante con diuretici o con medicinali che possano influire significativamente sulla funzionalit&agrave; renale e in quei pazienti con una sostanziale deplezione del volume extracellulare dovuta a qualsiasi causa, per es. prima o dopo interventi chirurgici maggiori (vedere paragrafo 4.3). In tali casi, quando si somministra diclofenac si raccomanda per precauzione il monitoraggio della funzionalit&agrave; renale. L&rsquo;interruzione della terapia &egrave; normalmente seguita da un ritorno alle condizioni pre-trattamento.</p>
<p><b>Effetti cutanei</b> Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, includenti la dermatite esfoliativa, la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a pi&ugrave; alto rischio per queste reazioni; l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. FLECTORGO deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilit&agrave;.</p>
<p><b>LES e malattia del tessuto connettivo mista</b> Nei pazienti con lupus eritematoso sistemico (LES) e disturbi misti del tessuto connettivo pu&ograve; esistere un maggior rischio di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8).</p>
<p><b>Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari</b> Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con una storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia lieve (classe I dell&rsquo;NYHA) poich&eacute; in associazione al trattamento con FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema. Sperimentazioni cliniche e dati epidemiologici indicano in modo coerente un lieve aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio infarto miocardico od ictus) associati all&rsquo;uso di diclofenac, soprattutto ad alte dosi (150 mg/die) e al trattamento a lungo termine. I pazienti che presentano significativi fattori di rischio per gli eventi cardiovascolari (ad esempio ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo) devono essere trattati con diclofenac solo dopo attenta considerazione. Dato che i rischi cardiovascolari del diclofenac possono aumentare con la dose e la durata dell&rsquo;esposizione, si deve usare la minima dose giornaliera efficace per la minima durata possibile. La risposta alla terapia e la necessit&agrave; del miglioramento dei sintomi devono essere rivalutate periodicamente.</p>
<p><b>Asma preesistente</b> In pazienti con asma, rinite allergica stagionale, rigonfiamento della mucosa nasale (ovvero polipi nasali), malattie polmonari ostruttive croniche o infezioni croniche del tratto respiratorio (specialmente se collegate a sintomi simili alla rinite allergica), reazioni ai FANS quali esacerbazioni dell&rsquo;asma (cosiddetta intolleranza agli analgesici/asma da analgesici), edema di Quincke o orticaria, sono pi&ugrave; frequenti che in altri pazienti. Si raccomanda pertanto speciale precauzione in tali pazienti (predisporsi all&rsquo;emergenza). Questo vale anche per i pazienti allergici ad altre sostanze, per es. con reazioni cutanee, prurito o orticaria. Come altri farmaci che inibiscono l&rsquo;attivit&agrave; della prostaglandina sintetasi, diclofenac epolamina e altri FANS possono precipitare il broncospasmo, se somministrati a pazienti che ne soffrono o con anamnesi pregressa di asma bronchiale.</p>
<p><b>Effetti ematologici</b> FLECTORGO &egrave; destinato all&rsquo;uso a breve termine. Durante il trattamento prolungato con diclofenac, come con altri FANS, si raccomanda il monitoraggio della conta ematica. Come altri FANS, diclofenac pu&ograve; inibire temporaneamente l&rsquo;aggregazione piastrinica. I pazienti con difetti dell&rsquo;emostasi, diatesi emorragica o anomalie ematologiche devono essere attentamente monitorati (vedere paragrafo 4.5).</p>
<p><b>Altre informazioni</b> FLECTORGO contiene sorbitolo (E420). I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale.</p>
<h2>Scadenza e Conservazione</h2>
<p>Conservare a temperatura inferiore ai 25&deg;C. Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce e dall&rsquo;umidit&agrave;.</p>
<h2>Composizione</h2>
<p>Ogni capsula contiene</p>
<h3><strong>Principio attivo</strong></h3>
<p><i>Diclofenac sotto forma di 15,38 mg di diclofenac epolamina equivalenti a 12,5 mg di diclofenac potassico.&nbsp;Per FLECTORGO 12,5 mg&nbsp;Ogni capsula molle contiene diclofenac sotto forma di 30,76 mg di diclofenac epolamina equivalenti a 12,5 mg di diclofenac potassico. Eccipiente (i) con effetti noti:&nbsp;Per FLECTORGO 12,5 mg&nbsp;Sorbitolo (E420) massimo 8,02 mg&nbsp;Per FLECTORGO 12,5 mg&nbsp;Sorbitolo (E420) massimo 10,07 mg Per l&rsquo;elenco completo degli eccipienti, </i></p>
<h3><strong>Eccipienti</strong></h3>
<p><em>Contenuto della capsula:Macrogol 600, glicerolo anidro, acqua purificata. Capsula: Gelatina, glicerolo anidro, sorbitolo liquido parzialmente disidratato (E420), idrossipropilbetadex, sodio idrossido, acqua purificata.</em></p>


Le immagini dei prodotti sono puramente indicative e potrebbero pertanto non essere perfettamente rappresentative del packaging, delle caratteristiche del prodotto, differendo per colori, dimensioni o contenuto. Eventuali decorazioni, confezioni regalo e oggetti inseriti nelle immagini ai fini della presentazione del prodotto non saranno spediti negli ordini. Le denominazioni dei prodotti, gli ingredienti e le percentuali indicati nelle descrizioni sono puramente indicativi, potrebbero subire variazioni o aggiornamenti da parte delle aziende produttrici. Per l'impossibilità di adeguarsi in tempo reale a tali aggiornamenti, le foto e le informazioni tecniche dei prodotti inseriti su eFarma.com possono differire da quelle riportate in etichetta o in altro modo diffuse dalle aziende produttrici. L'unico elemento di identificazione risulta essere il codice ministeriale MINSAN. La Para farmacia eFarma.com non garantisce la veridicità e l'attualità delle informazioni pubblicate e declina ogni responsabilità in ordine ad eventuali errori, omissioni o mancati aggiornamenti delle stesse. eFarma.com non si assume responsabilità per danni di qualsiasi natura che possano derivare dall'accesso alle informazioni pubblicate.

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