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Farmaci OTC

I farmaci OTC devono il loro nome all'espressione "Over the counter" (letteralmente "sopra il banco") e pertanto, come suggerito dalla loro stessa denominazione, sono farmaci da banco a tutti gli effetti. Al pari dei farmaci SOP, possono essere acquistati senza alcun obbligo di presentare una prescrizione medica. Questa cosa è possibile in quanto i principi attivi contenuti in questi medicinali sono indicati per il trattamento di disturbi di lieve entità, e per questo la loro somministrazione può avvenire in modo autonomo da parte del paziente in regime di automedicazione.

Su eFarma.com, la più grande para farmacia online italiana, puoi acquistare il più ampio assortimento di farmaci OTC in vendita a prezzo speciale approfittando di sconte, offerte e promozioni che si rinnovano periodicamente. Dai uno sguardo al nostro catalogo prodotti: potrai trovare farmaci da banco realizzati dai brand più importanti tra quelli che operano sul mercato. E approfittando del nostro servizio di spedizione rapida, potrai ricevere il tuo ordine comodamente a casa tua in qualunque zona d'Italia in sole 24/72h. Più comodo di così!

La differenza tra farmaci OTC e SOP

C'è una differenza sostanziale tra i farmaci OTC e i SOP, e la distinzione risiede soprattutto nel nome. I farmaci OTC, essendo medicinali da banco, non solo possono essere pubblicizzati attraverso i principali mezzi di comunicazioni, ma possono essere collocati su scaffali e banchi all'interno di para farmacia, parafarmacie e corner dedicati alla salute nei supermercati e nei centri commerciali. Tutto questo, invece, non è possibile per i farmaci SOP. 

In ogni caso, anche la pubblicizzazione dei farmaci da banco deve rispettare determinati criteri e requisiti: in primo luogo, qualunque forma di pubblicità deve essere approvata da commissioni composte da esperti nominati dal Ministero della Salute. Inoltre, il messaggio pubblicitario deve promuovere un uso equilibrato e consapevole del prodotto, riportare le informazioni relative al principio attivo e invitare il pubblico a leggere tutte le informazioni contenute all'interno del bugiardino.

In tutti i casi, resta inteso che il principio di automedicazione non può sostituire in alcun modo il ricorso al consiglio del medico, che non deve mai apparire superfluo o ininfluente. 


L'Oki è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) ed è indicato principalmente per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione. Viene comunemente consigliato anche per il trattamento di dolori mestruali intensi, dolori muscolari, mal di testa e infiammazioni di vario genere. 

Ma come funziona e, in generale, a cosa serve l’Oki? Capiamolo insieme.

I benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio

I principali benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio possono tornare utili in diverse occasioni.

Oki è antidolorifico in quanto agisce sul sistema nervoso centrale e riduce la sensibilità al dolore, aiutando così ad alleviare la sintomatologia associata a diverse condizioni, come mal di testa, dolori muscolari e articolari, mal di denti, mal di schiena e dolori mestruali.

In più, Oki ha anche proprietà antinfiammatorie che possono tornare utili nel ridurre l'infiammazione associata a condizioni come tendinite, borsite e altri disturbi simili. Tali caratteristiche, lo rendono utile per migliorare la mobilità articolare, anche in condizioni come l'artrite reumatoide o l'osteoartrite.

Il principio attivo di Oki: ketoprofene

Il ketoprofene è il principio attivo dell’Oki e appartiene alla classe degli anti-infiammatori non steroidei (FANS). Ha proprietà analgesiche, antipiretiche (riduce la febbre) e antinfiammatorie. 

Il ketoprofene agisce nel corpo inibendo l'enzima chiamato ciclo-ossigenasi (COX), che è coinvolto nella produzione di prostaglandine. Le prostaglandine sono sostanze chimiche prodotte dal corpo in risposta a lesioni o infiammazioni, che causano dolore, infiammazione e febbre. Inibendone la produzione, il ketoprofene dell’Oki agisce positivamente su dolore, infiammazione e febbre, oltre a essere utile per ridurre il gonfiore, il rossore e il dolore associati a condizioni infiammatorie.

In più, si tratta di un principio capace di inibire l'aggregazione piastrinica, ovvero il processo attraverso il quale le piastrine del sangue si uniscono per formare un coagulo. Questo effetto anticoagulante può aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue indesiderati.

Oki: un alleato per il raffreddore e il mal di testa

L'Oki può essere assunto anche per il trattamento sintomatico del raffreddore e del mal di testa. Prima di proseguire, ci teniamo a specificare che il raffreddore comune è causato da un'infezione virale e che il mal di testa può avere diverse cause collegate a disturbi di varia tipologia. Il tutto per sottolineare quanto l'Oki agisca principalmente per alleviare i sintomi associati a queste condizioni, ma non tratta direttamente la causa sottostante.

Come anticipato, parliamo di un farmaco che agisce riducendo l'infiammazione e la sensibilità al dolore attraverso l'inibizione della produzione di prostaglandine, coinvolte nel processo infiammatorio e nell’invio degli inputi del dolore al cervello.

Nel caso del raffreddore, l'Oki può essere utilizzato per ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie superiori, oltre che per ridurre la febbre e il dolore eventualmente associati. Per quanto riguarda il mal di testa, l'Oki può essere usato per alleviare principalmente quello di tipo tensivo o infiammatorio.

Oki: considerazioni sull'uso in gravidanza e in allattamento

L’assunzione di farmaci antinfiammatori come l’Oki durante la gravidanza e l'allattamento può comportare rischi potenziali per la gestazione ed è bene essere caute anche durante l'allattamento al seno. Nonostante sia stato osservato che quando si assume Oki durante l’allattamento, il ketoprofene viene escreto nel latte materno in quantità molto basse, alcuni esperti raccomandano di evitare l'uso del farmaco durante i primi due mesi di vita del neonato, quando il sistema metabolico e renale del bambino è ancora immaturo.

Dati i possibili effetti collaterali dell’Oki durante l'allattamento, è preferibile optare per farmaci che sono considerati più sicuri per il neonato e che presentano un rischio minore di effetti indesiderati. Se è necessario utilizzare un farmaco antidolorifico o antinfiammatorio durante l'allattamento, è consigliabile consultare un medico o un farmacista che indichi farmaci sicuri per l'allattamento e che possa suggerire alternative più adatte per il periodo di allattamento.

In generale, è importante discutere sempre con il proprio medico o farmacista l'uso di qualsiasi farmaco durante la gravidanza e l'allattamento, valutando attentamente i potenziali rischi e benefici per la madre e il neonato.

Domande frequenti su Oki

Per cosa si usa Oki?

Oki è raccomandato per il trattamento a breve termine dei sintomi infiammatori che causano dolore, compresi quelli associati alla febbre e per le condizioni che coinvolgono l'apparato osteoarticolare (come artrite, tendinite, borsite), il dolore post-operatorio e le otiti.

Come antidolorifico è meglio Oki o Tachipirina?

Entrambi i farmaci possono essere efficaci, ma l'OKI tende a ridurre la capacità protettiva della mucosa dello stomaco, mentre la Tachipirina, pur essendo considerata più sicura per lo stomaco, può comportare rischi per il fegato se assunta in dosi elevate o per periodi prolungati.

Quante volte al giorno si può prendere Oki?

Per quel che riguarda gli adulti sopra i 18 anni, la dose massima indicata è di 1 dose fino a massimo 3 volte al giorno, a intervalli di almeno 4 ore.


L'Oki è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) ed è indicato principalmente per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione. Viene comunemente consigliato anche per il trattamento di dolori mestruali intensi, dolori muscolari, mal di testa e infiammazioni di vario genere. 

Ma come funziona e, in generale, a cosa serve l’Oki? Capiamolo insieme.

I benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio

I principali benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio possono tornare utili in diverse occasioni.

Oki è antidolorifico in quanto agisce sul sistema nervoso centrale e riduce la sensibilità al dolore, aiutando così ad alleviare la sintomatologia associata a diverse condizioni, come mal di testa, dolori muscolari e articolari, mal di denti, mal di schiena e dolori mestruali.

In più, Oki ha anche proprietà antinfiammatorie che possono tornare utili nel ridurre l'infiammazione associata a condizioni come tendinite, borsite e altri disturbi simili. Tali caratteristiche, lo rendono utile per migliorare la mobilità articolare, anche in condizioni come l'artrite reumatoide o l'osteoartrite.

Il principio attivo di Oki: ketoprofene

Il ketoprofene è il principio attivo dell’Oki e appartiene alla classe degli anti-infiammatori non steroidei (FANS). Ha proprietà analgesiche, antipiretiche (riduce la febbre) e antinfiammatorie. 

Il ketoprofene agisce nel corpo inibendo l'enzima chiamato ciclo-ossigenasi (COX), che è coinvolto nella produzione di prostaglandine. Le prostaglandine sono sostanze chimiche prodotte dal corpo in risposta a lesioni o infiammazioni, che causano dolore, infiammazione e febbre. Inibendone la produzione, il ketoprofene dell’Oki agisce positivamente su dolore, infiammazione e febbre, oltre a essere utile per ridurre il gonfiore, il rossore e il dolore associati a condizioni infiammatorie.

In più, si tratta di un principio capace di inibire l'aggregazione piastrinica, ovvero il processo attraverso il quale le piastrine del sangue si uniscono per formare un coagulo. Questo effetto anticoagulante può aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue indesiderati.

Oki: un alleato per il raffreddore e il mal di testa

L'Oki può essere assunto anche per il trattamento sintomatico del raffreddore e del mal di testa. Prima di proseguire, ci teniamo a specificare che il raffreddore comune è causato da un'infezione virale e che il mal di testa può avere diverse cause collegate a disturbi di varia tipologia. Il tutto per sottolineare quanto l'Oki agisca principalmente per alleviare i sintomi associati a queste condizioni, ma non tratta direttamente la causa sottostante.

Come anticipato, parliamo di un farmaco che agisce riducendo l'infiammazione e la sensibilità al dolore attraverso l'inibizione della produzione di prostaglandine, coinvolte nel processo infiammatorio e nell’invio degli inputi del dolore al cervello.

Nel caso del raffreddore, l'Oki può essere utilizzato per ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie superiori, oltre che per ridurre la febbre e il dolore eventualmente associati. Per quanto riguarda il mal di testa, l'Oki può essere usato per alleviare principalmente quello di tipo tensivo o infiammatorio.

Oki: considerazioni sull'uso in gravidanza e in allattamento

L’assunzione di farmaci antinfiammatori come l’Oki durante la gravidanza e l'allattamento può comportare rischi potenziali per la gestazione ed è bene essere caute anche durante l'allattamento al seno. Nonostante sia stato osservato che quando si assume Oki durante l’allattamento, il ketoprofene viene escreto nel latte materno in quantità molto basse, alcuni esperti raccomandano di evitare l'uso del farmaco durante i primi due mesi di vita del neonato, quando il sistema metabolico e renale del bambino è ancora immaturo.

Dati i possibili effetti collaterali dell’Oki durante l'allattamento, è preferibile optare per farmaci che sono considerati più sicuri per il neonato e che presentano un rischio minore di effetti indesiderati. Se è necessario utilizzare un farmaco antidolorifico o antinfiammatorio durante l'allattamento, è consigliabile consultare un medico o un farmacista che indichi farmaci sicuri per l'allattamento e che possa suggerire alternative più adatte per il periodo di allattamento.

In generale, è importante discutere sempre con il proprio medico o farmacista l'uso di qualsiasi farmaco durante la gravidanza e l'allattamento, valutando attentamente i potenziali rischi e benefici per la madre e il neonato.

Domande frequenti su Oki

Per cosa si usa Oki?

Oki è raccomandato per il trattamento a breve termine dei sintomi infiammatori che causano dolore, compresi quelli associati alla febbre e per le condizioni che coinvolgono l'apparato osteoarticolare (come artrite, tendinite, borsite), il dolore post-operatorio e le otiti.

Come antidolorifico è meglio Oki o Tachipirina?

Entrambi i farmaci possono essere efficaci, ma l'OKI tende a ridurre la capacità protettiva della mucosa dello stomaco, mentre la Tachipirina, pur essendo considerata più sicura per lo stomaco, può comportare rischi per il fegato se assunta in dosi elevate o per periodi prolungati.

Quante volte al giorno si può prendere Oki?

Per quel che riguarda gli adulti sopra i 18 anni, la dose massima indicata è di 1 dose fino a massimo 3 volte al giorno, a intervalli di almeno 4 ore.


L'Oki è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) ed è indicato principalmente per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione. Viene comunemente consigliato anche per il trattamento di dolori mestruali intensi, dolori muscolari, mal di testa e infiammazioni di vario genere. 

Ma come funziona e, in generale, a cosa serve l’Oki? Capiamolo insieme.

I benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio

I principali benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio possono tornare utili in diverse occasioni.

Oki è antidolorifico in quanto agisce sul sistema nervoso centrale e riduce la sensibilità al dolore, aiutando così ad alleviare la sintomatologia associata a diverse condizioni, come mal di testa, dolori muscolari e articolari, mal di denti, mal di schiena e dolori mestruali.

In più, Oki ha anche proprietà antinfiammatorie che possono tornare utili nel ridurre l'infiammazione associata a condizioni come tendinite, borsite e altri disturbi simili. Tali caratteristiche, lo rendono utile per migliorare la mobilità articolare, anche in condizioni come l'artrite reumatoide o l'osteoartrite.

Il principio attivo di Oki: ketoprofene

Il ketoprofene è il principio attivo dell’Oki e appartiene alla classe degli anti-infiammatori non steroidei (FANS). Ha proprietà analgesiche, antipiretiche (riduce la febbre) e antinfiammatorie. 

Il ketoprofene agisce nel corpo inibendo l'enzima chiamato ciclo-ossigenasi (COX), che è coinvolto nella produzione di prostaglandine. Le prostaglandine sono sostanze chimiche prodotte dal corpo in risposta a lesioni o infiammazioni, che causano dolore, infiammazione e febbre. Inibendone la produzione, il ketoprofene dell’Oki agisce positivamente su dolore, infiammazione e febbre, oltre a essere utile per ridurre il gonfiore, il rossore e il dolore associati a condizioni infiammatorie.

In più, si tratta di un principio capace di inibire l'aggregazione piastrinica, ovvero il processo attraverso il quale le piastrine del sangue si uniscono per formare un coagulo. Questo effetto anticoagulante può aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue indesiderati.

Oki: un alleato per il raffreddore e il mal di testa

L'Oki può essere assunto anche per il trattamento sintomatico del raffreddore e del mal di testa. Prima di proseguire, ci teniamo a specificare che il raffreddore comune è causato da un'infezione virale e che il mal di testa può avere diverse cause collegate a disturbi di varia tipologia. Il tutto per sottolineare quanto l'Oki agisca principalmente per alleviare i sintomi associati a queste condizioni, ma non tratta direttamente la causa sottostante.

Come anticipato, parliamo di un farmaco che agisce riducendo l'infiammazione e la sensibilità al dolore attraverso l'inibizione della produzione di prostaglandine, coinvolte nel processo infiammatorio e nell’invio degli inputi del dolore al cervello.

Nel caso del raffreddore, l'Oki può essere utilizzato per ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie superiori, oltre che per ridurre la febbre e il dolore eventualmente associati. Per quanto riguarda il mal di testa, l'Oki può essere usato per alleviare principalmente quello di tipo tensivo o infiammatorio.

Oki: considerazioni sull'uso in gravidanza e in allattamento

L’assunzione di farmaci antinfiammatori come l’Oki durante la gravidanza e l'allattamento può comportare rischi potenziali per la gestazione ed è bene essere caute anche durante l'allattamento al seno. Nonostante sia stato osservato che quando si assume Oki durante l’allattamento, il ketoprofene viene escreto nel latte materno in quantità molto basse, alcuni esperti raccomandano di evitare l'uso del farmaco durante i primi due mesi di vita del neonato, quando il sistema metabolico e renale del bambino è ancora immaturo.

Dati i possibili effetti collaterali dell’Oki durante l'allattamento, è preferibile optare per farmaci che sono considerati più sicuri per il neonato e che presentano un rischio minore di effetti indesiderati. Se è necessario utilizzare un farmaco antidolorifico o antinfiammatorio durante l'allattamento, è consigliabile consultare un medico o un farmacista che indichi farmaci sicuri per l'allattamento e che possa suggerire alternative più adatte per il periodo di allattamento.

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Per cosa si usa Oki?

Oki è raccomandato per il trattamento a breve termine dei sintomi infiammatori che causano dolore, compresi quelli associati alla febbre e per le condizioni che coinvolgono l'apparato osteoarticolare (come artrite, tendinite, borsite), il dolore post-operatorio e le otiti.

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Entrambi i farmaci possono essere efficaci, ma l'OKI tende a ridurre la capacità protettiva della mucosa dello stomaco, mentre la Tachipirina, pur essendo considerata più sicura per lo stomaco, può comportare rischi per il fegato se assunta in dosi elevate o per periodi prolungati.

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Per quel che riguarda gli adulti sopra i 18 anni, la dose massima indicata è di 1 dose fino a massimo 3 volte al giorno, a intervalli di almeno 4 ore.


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Ma come funziona e, in generale, a cosa serve l’Oki? Capiamolo insieme.

I benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio

I principali benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio possono tornare utili in diverse occasioni.

Oki è antidolorifico in quanto agisce sul sistema nervoso centrale e riduce la sensibilità al dolore, aiutando così ad alleviare la sintomatologia associata a diverse condizioni, come mal di testa, dolori muscolari e articolari, mal di denti, mal di schiena e dolori mestruali.

In più, Oki ha anche proprietà antinfiammatorie che possono tornare utili nel ridurre l'infiammazione associata a condizioni come tendinite, borsite e altri disturbi simili. Tali caratteristiche, lo rendono utile per migliorare la mobilità articolare, anche in condizioni come l'artrite reumatoide o l'osteoartrite.

Il principio attivo di Oki: ketoprofene

Il ketoprofene è il principio attivo dell’Oki e appartiene alla classe degli anti-infiammatori non steroidei (FANS). Ha proprietà analgesiche, antipiretiche (riduce la febbre) e antinfiammatorie. 

Il ketoprofene agisce nel corpo inibendo l'enzima chiamato ciclo-ossigenasi (COX), che è coinvolto nella produzione di prostaglandine. Le prostaglandine sono sostanze chimiche prodotte dal corpo in risposta a lesioni o infiammazioni, che causano dolore, infiammazione e febbre. Inibendone la produzione, il ketoprofene dell’Oki agisce positivamente su dolore, infiammazione e febbre, oltre a essere utile per ridurre il gonfiore, il rossore e il dolore associati a condizioni infiammatorie.

In più, si tratta di un principio capace di inibire l'aggregazione piastrinica, ovvero il processo attraverso il quale le piastrine del sangue si uniscono per formare un coagulo. Questo effetto anticoagulante può aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue indesiderati.

Oki: un alleato per il raffreddore e il mal di testa

L'Oki può essere assunto anche per il trattamento sintomatico del raffreddore e del mal di testa. Prima di proseguire, ci teniamo a specificare che il raffreddore comune è causato da un'infezione virale e che il mal di testa può avere diverse cause collegate a disturbi di varia tipologia. Il tutto per sottolineare quanto l'Oki agisca principalmente per alleviare i sintomi associati a queste condizioni, ma non tratta direttamente la causa sottostante.

Come anticipato, parliamo di un farmaco che agisce riducendo l'infiammazione e la sensibilità al dolore attraverso l'inibizione della produzione di prostaglandine, coinvolte nel processo infiammatorio e nell’invio degli inputi del dolore al cervello.

Nel caso del raffreddore, l'Oki può essere utilizzato per ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie superiori, oltre che per ridurre la febbre e il dolore eventualmente associati. Per quanto riguarda il mal di testa, l'Oki può essere usato per alleviare principalmente quello di tipo tensivo o infiammatorio.

Oki: considerazioni sull'uso in gravidanza e in allattamento

L’assunzione di farmaci antinfiammatori come l’Oki durante la gravidanza e l'allattamento può comportare rischi potenziali per la gestazione ed è bene essere caute anche durante l'allattamento al seno. Nonostante sia stato osservato che quando si assume Oki durante l’allattamento, il ketoprofene viene escreto nel latte materno in quantità molto basse, alcuni esperti raccomandano di evitare l'uso del farmaco durante i primi due mesi di vita del neonato, quando il sistema metabolico e renale del bambino è ancora immaturo.

Dati i possibili effetti collaterali dell’Oki durante l'allattamento, è preferibile optare per farmaci che sono considerati più sicuri per il neonato e che presentano un rischio minore di effetti indesiderati. Se è necessario utilizzare un farmaco antidolorifico o antinfiammatorio durante l'allattamento, è consigliabile consultare un medico o un farmacista che indichi farmaci sicuri per l'allattamento e che possa suggerire alternative più adatte per il periodo di allattamento.

In generale, è importante discutere sempre con il proprio medico o farmacista l'uso di qualsiasi farmaco durante la gravidanza e l'allattamento, valutando attentamente i potenziali rischi e benefici per la madre e il neonato.

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Per cosa si usa Oki?

Oki è raccomandato per il trattamento a breve termine dei sintomi infiammatori che causano dolore, compresi quelli associati alla febbre e per le condizioni che coinvolgono l'apparato osteoarticolare (come artrite, tendinite, borsite), il dolore post-operatorio e le otiti.

Come antidolorifico è meglio Oki o Tachipirina?

Entrambi i farmaci possono essere efficaci, ma l'OKI tende a ridurre la capacità protettiva della mucosa dello stomaco, mentre la Tachipirina, pur essendo considerata più sicura per lo stomaco, può comportare rischi per il fegato se assunta in dosi elevate o per periodi prolungati.

Quante volte al giorno si può prendere Oki?

Per quel che riguarda gli adulti sopra i 18 anni, la dose massima indicata è di 1 dose fino a massimo 3 volte al giorno, a intervalli di almeno 4 ore.


L'Oki è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) ed è indicato principalmente per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione. Viene comunemente consigliato anche per il trattamento di dolori mestruali intensi, dolori muscolari, mal di testa e infiammazioni di vario genere. 

Ma come funziona e, in generale, a cosa serve l’Oki? Capiamolo insieme.

I benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio

I principali benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio possono tornare utili in diverse occasioni.

Oki è antidolorifico in quanto agisce sul sistema nervoso centrale e riduce la sensibilità al dolore, aiutando così ad alleviare la sintomatologia associata a diverse condizioni, come mal di testa, dolori muscolari e articolari, mal di denti, mal di schiena e dolori mestruali.

In più, Oki ha anche proprietà antinfiammatorie che possono tornare utili nel ridurre l'infiammazione associata a condizioni come tendinite, borsite e altri disturbi simili. Tali caratteristiche, lo rendono utile per migliorare la mobilità articolare, anche in condizioni come l'artrite reumatoide o l'osteoartrite.

Il principio attivo di Oki: ketoprofene

Il ketoprofene è il principio attivo dell’Oki e appartiene alla classe degli anti-infiammatori non steroidei (FANS). Ha proprietà analgesiche, antipiretiche (riduce la febbre) e antinfiammatorie. 

Il ketoprofene agisce nel corpo inibendo l'enzima chiamato ciclo-ossigenasi (COX), che è coinvolto nella produzione di prostaglandine. Le prostaglandine sono sostanze chimiche prodotte dal corpo in risposta a lesioni o infiammazioni, che causano dolore, infiammazione e febbre. Inibendone la produzione, il ketoprofene dell’Oki agisce positivamente su dolore, infiammazione e febbre, oltre a essere utile per ridurre il gonfiore, il rossore e il dolore associati a condizioni infiammatorie.

In più, si tratta di un principio capace di inibire l'aggregazione piastrinica, ovvero il processo attraverso il quale le piastrine del sangue si uniscono per formare un coagulo. Questo effetto anticoagulante può aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue indesiderati.

Oki: un alleato per il raffreddore e il mal di testa

L'Oki può essere assunto anche per il trattamento sintomatico del raffreddore e del mal di testa. Prima di proseguire, ci teniamo a specificare che il raffreddore comune è causato da un'infezione virale e che il mal di testa può avere diverse cause collegate a disturbi di varia tipologia. Il tutto per sottolineare quanto l'Oki agisca principalmente per alleviare i sintomi associati a queste condizioni, ma non tratta direttamente la causa sottostante.

Come anticipato, parliamo di un farmaco che agisce riducendo l'infiammazione e la sensibilità al dolore attraverso l'inibizione della produzione di prostaglandine, coinvolte nel processo infiammatorio e nell’invio degli inputi del dolore al cervello.

Nel caso del raffreddore, l'Oki può essere utilizzato per ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie superiori, oltre che per ridurre la febbre e il dolore eventualmente associati. Per quanto riguarda il mal di testa, l'Oki può essere usato per alleviare principalmente quello di tipo tensivo o infiammatorio.

Oki: considerazioni sull'uso in gravidanza e in allattamento

L’assunzione di farmaci antinfiammatori come l’Oki durante la gravidanza e l'allattamento può comportare rischi potenziali per la gestazione ed è bene essere caute anche durante l'allattamento al seno. Nonostante sia stato osservato che quando si assume Oki durante l’allattamento, il ketoprofene viene escreto nel latte materno in quantità molto basse, alcuni esperti raccomandano di evitare l'uso del farmaco durante i primi due mesi di vita del neonato, quando il sistema metabolico e renale del bambino è ancora immaturo.

Dati i possibili effetti collaterali dell’Oki durante l'allattamento, è preferibile optare per farmaci che sono considerati più sicuri per il neonato e che presentano un rischio minore di effetti indesiderati. Se è necessario utilizzare un farmaco antidolorifico o antinfiammatorio durante l'allattamento, è consigliabile consultare un medico o un farmacista che indichi farmaci sicuri per l'allattamento e che possa suggerire alternative più adatte per il periodo di allattamento.

In generale, è importante discutere sempre con il proprio medico o farmacista l'uso di qualsiasi farmaco durante la gravidanza e l'allattamento, valutando attentamente i potenziali rischi e benefici per la madre e il neonato.

Domande frequenti su Oki

Per cosa si usa Oki?

Oki è raccomandato per il trattamento a breve termine dei sintomi infiammatori che causano dolore, compresi quelli associati alla febbre e per le condizioni che coinvolgono l'apparato osteoarticolare (come artrite, tendinite, borsite), il dolore post-operatorio e le otiti.

Come antidolorifico è meglio Oki o Tachipirina?

Entrambi i farmaci possono essere efficaci, ma l'OKI tende a ridurre la capacità protettiva della mucosa dello stomaco, mentre la Tachipirina, pur essendo considerata più sicura per lo stomaco, può comportare rischi per il fegato se assunta in dosi elevate o per periodi prolungati.

Quante volte al giorno si può prendere Oki?

Per quel che riguarda gli adulti sopra i 18 anni, la dose massima indicata è di 1 dose fino a massimo 3 volte al giorno, a intervalli di almeno 4 ore.