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Antipiretici e farmaci per febbre Oki

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    Oki
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    Oki Dolore e Febbre 12 Compresse Effervescenti

    Oki Dolore e Febbre 12 Compresse Effervescenti

    Oki dolore e febbre sono compresse effervescenti a base di ketoprofene ideale in caso di dolori muscolari, articolari, mal di testa oppure dolori associati a mal di gola, denti oppure ciclo mestruale.
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I migliori farmaci antipiretici per abbassare la febbre

Gli antipiretici sono quei farmaci che, se assunti, sono in grado di abbassare la temperatura del proprio corpo se questa risulta più alta dei 39°/40°. Questo meccanismo di abbassamento è permesso grazie al fatto che gli antipiretici provocano la sudorazione e grazie alla vasodilatazione periferica.

L’uso degli antipiretici è consigliato solo se strettamente necessario, perché si tratta di farmaci che possono provocare delle possibili reazioni allergiche. Ma non solo: si possono anche avere degli effetti collaterali che riguardano l’apparato gastrico. Per questo la loro assunzione deve essere seguita dal consenso del proprio medico di fiducia, in particolare nel caso di febbre per i bambini.

Antipiretici per adulti, bambini e neonati

In questa sezione potrete trovare tutti gli antipiretici delle migliori case farmaceutiche, sia per adulti che per bambini e neonati. Il farmaco antipiretico per eccellenza contiene il paracetamolo, che è l’unico principio ad essere ideale per i bambini poiché svolge un’azione sia antipiretica che analgesica. Nella categoria degli antipiretici, tuttavia, possiamo trovare altri farmaci che sono conosciuti come antinfiammatori non steroidei come l’ibuprofene, l’aspirina, l’acido acetilsalicilico…se si assumono gli antipiretici, ci deve essere comunque una terapia complementare che sia indirizzata ad eliminare le cause della febbre. 

Come abbassare la febbre con gli antipiretici

L'assunzione di antipiretici è il modo migliore per abbassare la febbre, specialmente se questa si presenta con una temperatura superiore ai 39 gradi. Su eFarma.com puoi acquistare i migliori farmaci antipiretici delle case farmaceutiche più importanti, basati sui principi attivi più comuni come il paracetamolo, l'ibuprofene e l'acido acetilsalicilico. 


L'Oki è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) ed è indicato principalmente per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione. Viene comunemente consigliato anche per il trattamento di dolori mestruali intensi, dolori muscolari, mal di testa e infiammazioni di vario genere. 

Ma come funziona e, in generale, a cosa serve l’Oki? Capiamolo insieme.

I benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio

I principali benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio possono tornare utili in diverse occasioni.

Oki è antidolorifico in quanto agisce sul sistema nervoso centrale e riduce la sensibilità al dolore, aiutando così ad alleviare la sintomatologia associata a diverse condizioni, come mal di testa, dolori muscolari e articolari, mal di denti, mal di schiena e dolori mestruali.

In più, Oki ha anche proprietà antinfiammatorie che possono tornare utili nel ridurre l'infiammazione associata a condizioni come tendinite, borsite e altri disturbi simili. Tali caratteristiche, lo rendono utile per migliorare la mobilità articolare, anche in condizioni come l'artrite reumatoide o l'osteoartrite.

Il principio attivo di Oki: ketoprofene

Il ketoprofene è il principio attivo dell’Oki e appartiene alla classe degli anti-infiammatori non steroidei (FANS). Ha proprietà analgesiche, antipiretiche (riduce la febbre) e antinfiammatorie. 

Il ketoprofene agisce nel corpo inibendo l'enzima chiamato ciclo-ossigenasi (COX), che è coinvolto nella produzione di prostaglandine. Le prostaglandine sono sostanze chimiche prodotte dal corpo in risposta a lesioni o infiammazioni, che causano dolore, infiammazione e febbre. Inibendone la produzione, il ketoprofene dell’Oki agisce positivamente su dolore, infiammazione e febbre, oltre a essere utile per ridurre il gonfiore, il rossore e il dolore associati a condizioni infiammatorie.

In più, si tratta di un principio capace di inibire l'aggregazione piastrinica, ovvero il processo attraverso il quale le piastrine del sangue si uniscono per formare un coagulo. Questo effetto anticoagulante può aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue indesiderati.

Oki: un alleato per il raffreddore e il mal di testa

L'Oki può essere assunto anche per il trattamento sintomatico del raffreddore e del mal di testa. Prima di proseguire, ci teniamo a specificare che il raffreddore comune è causato da un'infezione virale e che il mal di testa può avere diverse cause collegate a disturbi di varia tipologia. Il tutto per sottolineare quanto l'Oki agisca principalmente per alleviare i sintomi associati a queste condizioni, ma non tratta direttamente la causa sottostante.

Come anticipato, parliamo di un farmaco che agisce riducendo l'infiammazione e la sensibilità al dolore attraverso l'inibizione della produzione di prostaglandine, coinvolte nel processo infiammatorio e nell’invio degli inputi del dolore al cervello.

Nel caso del raffreddore, l'Oki può essere utilizzato per ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie superiori, oltre che per ridurre la febbre e il dolore eventualmente associati. Per quanto riguarda il mal di testa, l'Oki può essere usato per alleviare principalmente quello di tipo tensivo o infiammatorio.

Oki: considerazioni sull'uso in gravidanza e in allattamento

L’assunzione di farmaci antinfiammatori come l’Oki durante la gravidanza e l'allattamento può comportare rischi potenziali per la gestazione ed è bene essere caute anche durante l'allattamento al seno. Nonostante sia stato osservato che quando si assume Oki durante l’allattamento, il ketoprofene viene escreto nel latte materno in quantità molto basse, alcuni esperti raccomandano di evitare l'uso del farmaco durante i primi due mesi di vita del neonato, quando il sistema metabolico e renale del bambino è ancora immaturo.

Dati i possibili effetti collaterali dell’Oki durante l'allattamento, è preferibile optare per farmaci che sono considerati più sicuri per il neonato e che presentano un rischio minore di effetti indesiderati. Se è necessario utilizzare un farmaco antidolorifico o antinfiammatorio durante l'allattamento, è consigliabile consultare un medico o un farmacista che indichi farmaci sicuri per l'allattamento e che possa suggerire alternative più adatte per il periodo di allattamento.

In generale, è importante discutere sempre con il proprio medico o farmacista l'uso di qualsiasi farmaco durante la gravidanza e l'allattamento, valutando attentamente i potenziali rischi e benefici per la madre e il neonato.

Domande frequenti su Oki

Per cosa si usa Oki?

Oki è raccomandato per il trattamento a breve termine dei sintomi infiammatori che causano dolore, compresi quelli associati alla febbre e per le condizioni che coinvolgono l'apparato osteoarticolare (come artrite, tendinite, borsite), il dolore post-operatorio e le otiti.

Come antidolorifico è meglio Oki o Tachipirina?

Entrambi i farmaci possono essere efficaci, ma l'OKI tende a ridurre la capacità protettiva della mucosa dello stomaco, mentre la Tachipirina, pur essendo considerata più sicura per lo stomaco, può comportare rischi per il fegato se assunta in dosi elevate o per periodi prolungati.

Quante volte al giorno si può prendere Oki?

Per quel che riguarda gli adulti sopra i 18 anni, la dose massima indicata è di 1 dose fino a massimo 3 volte al giorno, a intervalli di almeno 4 ore.


L'Oki è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) ed è indicato principalmente per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione. Viene comunemente consigliato anche per il trattamento di dolori mestruali intensi, dolori muscolari, mal di testa e infiammazioni di vario genere. 

Ma come funziona e, in generale, a cosa serve l’Oki? Capiamolo insieme.

I benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio

I principali benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio possono tornare utili in diverse occasioni.

Oki è antidolorifico in quanto agisce sul sistema nervoso centrale e riduce la sensibilità al dolore, aiutando così ad alleviare la sintomatologia associata a diverse condizioni, come mal di testa, dolori muscolari e articolari, mal di denti, mal di schiena e dolori mestruali.

In più, Oki ha anche proprietà antinfiammatorie che possono tornare utili nel ridurre l'infiammazione associata a condizioni come tendinite, borsite e altri disturbi simili. Tali caratteristiche, lo rendono utile per migliorare la mobilità articolare, anche in condizioni come l'artrite reumatoide o l'osteoartrite.

Il principio attivo di Oki: ketoprofene

Il ketoprofene è il principio attivo dell’Oki e appartiene alla classe degli anti-infiammatori non steroidei (FANS). Ha proprietà analgesiche, antipiretiche (riduce la febbre) e antinfiammatorie. 

Il ketoprofene agisce nel corpo inibendo l'enzima chiamato ciclo-ossigenasi (COX), che è coinvolto nella produzione di prostaglandine. Le prostaglandine sono sostanze chimiche prodotte dal corpo in risposta a lesioni o infiammazioni, che causano dolore, infiammazione e febbre. Inibendone la produzione, il ketoprofene dell’Oki agisce positivamente su dolore, infiammazione e febbre, oltre a essere utile per ridurre il gonfiore, il rossore e il dolore associati a condizioni infiammatorie.

In più, si tratta di un principio capace di inibire l'aggregazione piastrinica, ovvero il processo attraverso il quale le piastrine del sangue si uniscono per formare un coagulo. Questo effetto anticoagulante può aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue indesiderati.

Oki: un alleato per il raffreddore e il mal di testa

L'Oki può essere assunto anche per il trattamento sintomatico del raffreddore e del mal di testa. Prima di proseguire, ci teniamo a specificare che il raffreddore comune è causato da un'infezione virale e che il mal di testa può avere diverse cause collegate a disturbi di varia tipologia. Il tutto per sottolineare quanto l'Oki agisca principalmente per alleviare i sintomi associati a queste condizioni, ma non tratta direttamente la causa sottostante.

Come anticipato, parliamo di un farmaco che agisce riducendo l'infiammazione e la sensibilità al dolore attraverso l'inibizione della produzione di prostaglandine, coinvolte nel processo infiammatorio e nell’invio degli inputi del dolore al cervello.

Nel caso del raffreddore, l'Oki può essere utilizzato per ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie superiori, oltre che per ridurre la febbre e il dolore eventualmente associati. Per quanto riguarda il mal di testa, l'Oki può essere usato per alleviare principalmente quello di tipo tensivo o infiammatorio.

Oki: considerazioni sull'uso in gravidanza e in allattamento

L’assunzione di farmaci antinfiammatori come l’Oki durante la gravidanza e l'allattamento può comportare rischi potenziali per la gestazione ed è bene essere caute anche durante l'allattamento al seno. Nonostante sia stato osservato che quando si assume Oki durante l’allattamento, il ketoprofene viene escreto nel latte materno in quantità molto basse, alcuni esperti raccomandano di evitare l'uso del farmaco durante i primi due mesi di vita del neonato, quando il sistema metabolico e renale del bambino è ancora immaturo.

Dati i possibili effetti collaterali dell’Oki durante l'allattamento, è preferibile optare per farmaci che sono considerati più sicuri per il neonato e che presentano un rischio minore di effetti indesiderati. Se è necessario utilizzare un farmaco antidolorifico o antinfiammatorio durante l'allattamento, è consigliabile consultare un medico o un farmacista che indichi farmaci sicuri per l'allattamento e che possa suggerire alternative più adatte per il periodo di allattamento.

In generale, è importante discutere sempre con il proprio medico o farmacista l'uso di qualsiasi farmaco durante la gravidanza e l'allattamento, valutando attentamente i potenziali rischi e benefici per la madre e il neonato.

Domande frequenti su Oki

Per cosa si usa Oki?

Oki è raccomandato per il trattamento a breve termine dei sintomi infiammatori che causano dolore, compresi quelli associati alla febbre e per le condizioni che coinvolgono l'apparato osteoarticolare (come artrite, tendinite, borsite), il dolore post-operatorio e le otiti.

Come antidolorifico è meglio Oki o Tachipirina?

Entrambi i farmaci possono essere efficaci, ma l'OKI tende a ridurre la capacità protettiva della mucosa dello stomaco, mentre la Tachipirina, pur essendo considerata più sicura per lo stomaco, può comportare rischi per il fegato se assunta in dosi elevate o per periodi prolungati.

Quante volte al giorno si può prendere Oki?

Per quel che riguarda gli adulti sopra i 18 anni, la dose massima indicata è di 1 dose fino a massimo 3 volte al giorno, a intervalli di almeno 4 ore.


L'Oki è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) ed è indicato principalmente per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione. Viene comunemente consigliato anche per il trattamento di dolori mestruali intensi, dolori muscolari, mal di testa e infiammazioni di vario genere. 

Ma come funziona e, in generale, a cosa serve l’Oki? Capiamolo insieme.

I benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio

I principali benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio possono tornare utili in diverse occasioni.

Oki è antidolorifico in quanto agisce sul sistema nervoso centrale e riduce la sensibilità al dolore, aiutando così ad alleviare la sintomatologia associata a diverse condizioni, come mal di testa, dolori muscolari e articolari, mal di denti, mal di schiena e dolori mestruali.

In più, Oki ha anche proprietà antinfiammatorie che possono tornare utili nel ridurre l'infiammazione associata a condizioni come tendinite, borsite e altri disturbi simili. Tali caratteristiche, lo rendono utile per migliorare la mobilità articolare, anche in condizioni come l'artrite reumatoide o l'osteoartrite.

Il principio attivo di Oki: ketoprofene

Il ketoprofene è il principio attivo dell’Oki e appartiene alla classe degli anti-infiammatori non steroidei (FANS). Ha proprietà analgesiche, antipiretiche (riduce la febbre) e antinfiammatorie. 

Il ketoprofene agisce nel corpo inibendo l'enzima chiamato ciclo-ossigenasi (COX), che è coinvolto nella produzione di prostaglandine. Le prostaglandine sono sostanze chimiche prodotte dal corpo in risposta a lesioni o infiammazioni, che causano dolore, infiammazione e febbre. Inibendone la produzione, il ketoprofene dell’Oki agisce positivamente su dolore, infiammazione e febbre, oltre a essere utile per ridurre il gonfiore, il rossore e il dolore associati a condizioni infiammatorie.

In più, si tratta di un principio capace di inibire l'aggregazione piastrinica, ovvero il processo attraverso il quale le piastrine del sangue si uniscono per formare un coagulo. Questo effetto anticoagulante può aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue indesiderati.

Oki: un alleato per il raffreddore e il mal di testa

L'Oki può essere assunto anche per il trattamento sintomatico del raffreddore e del mal di testa. Prima di proseguire, ci teniamo a specificare che il raffreddore comune è causato da un'infezione virale e che il mal di testa può avere diverse cause collegate a disturbi di varia tipologia. Il tutto per sottolineare quanto l'Oki agisca principalmente per alleviare i sintomi associati a queste condizioni, ma non tratta direttamente la causa sottostante.

Come anticipato, parliamo di un farmaco che agisce riducendo l'infiammazione e la sensibilità al dolore attraverso l'inibizione della produzione di prostaglandine, coinvolte nel processo infiammatorio e nell’invio degli inputi del dolore al cervello.

Nel caso del raffreddore, l'Oki può essere utilizzato per ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie superiori, oltre che per ridurre la febbre e il dolore eventualmente associati. Per quanto riguarda il mal di testa, l'Oki può essere usato per alleviare principalmente quello di tipo tensivo o infiammatorio.

Oki: considerazioni sull'uso in gravidanza e in allattamento

L’assunzione di farmaci antinfiammatori come l’Oki durante la gravidanza e l'allattamento può comportare rischi potenziali per la gestazione ed è bene essere caute anche durante l'allattamento al seno. Nonostante sia stato osservato che quando si assume Oki durante l’allattamento, il ketoprofene viene escreto nel latte materno in quantità molto basse, alcuni esperti raccomandano di evitare l'uso del farmaco durante i primi due mesi di vita del neonato, quando il sistema metabolico e renale del bambino è ancora immaturo.

Dati i possibili effetti collaterali dell’Oki durante l'allattamento, è preferibile optare per farmaci che sono considerati più sicuri per il neonato e che presentano un rischio minore di effetti indesiderati. Se è necessario utilizzare un farmaco antidolorifico o antinfiammatorio durante l'allattamento, è consigliabile consultare un medico o un farmacista che indichi farmaci sicuri per l'allattamento e che possa suggerire alternative più adatte per il periodo di allattamento.

In generale, è importante discutere sempre con il proprio medico o farmacista l'uso di qualsiasi farmaco durante la gravidanza e l'allattamento, valutando attentamente i potenziali rischi e benefici per la madre e il neonato.

Domande frequenti su Oki

Per cosa si usa Oki?

Oki è raccomandato per il trattamento a breve termine dei sintomi infiammatori che causano dolore, compresi quelli associati alla febbre e per le condizioni che coinvolgono l'apparato osteoarticolare (come artrite, tendinite, borsite), il dolore post-operatorio e le otiti.

Come antidolorifico è meglio Oki o Tachipirina?

Entrambi i farmaci possono essere efficaci, ma l'OKI tende a ridurre la capacità protettiva della mucosa dello stomaco, mentre la Tachipirina, pur essendo considerata più sicura per lo stomaco, può comportare rischi per il fegato se assunta in dosi elevate o per periodi prolungati.

Quante volte al giorno si può prendere Oki?

Per quel che riguarda gli adulti sopra i 18 anni, la dose massima indicata è di 1 dose fino a massimo 3 volte al giorno, a intervalli di almeno 4 ore.


L'Oki è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) ed è indicato principalmente per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione. Viene comunemente consigliato anche per il trattamento di dolori mestruali intensi, dolori muscolari, mal di testa e infiammazioni di vario genere. 

Ma come funziona e, in generale, a cosa serve l’Oki? Capiamolo insieme.

I benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio

I principali benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio possono tornare utili in diverse occasioni.

Oki è antidolorifico in quanto agisce sul sistema nervoso centrale e riduce la sensibilità al dolore, aiutando così ad alleviare la sintomatologia associata a diverse condizioni, come mal di testa, dolori muscolari e articolari, mal di denti, mal di schiena e dolori mestruali.

In più, Oki ha anche proprietà antinfiammatorie che possono tornare utili nel ridurre l'infiammazione associata a condizioni come tendinite, borsite e altri disturbi simili. Tali caratteristiche, lo rendono utile per migliorare la mobilità articolare, anche in condizioni come l'artrite reumatoide o l'osteoartrite.

Il principio attivo di Oki: ketoprofene

Il ketoprofene è il principio attivo dell’Oki e appartiene alla classe degli anti-infiammatori non steroidei (FANS). Ha proprietà analgesiche, antipiretiche (riduce la febbre) e antinfiammatorie. 

Il ketoprofene agisce nel corpo inibendo l'enzima chiamato ciclo-ossigenasi (COX), che è coinvolto nella produzione di prostaglandine. Le prostaglandine sono sostanze chimiche prodotte dal corpo in risposta a lesioni o infiammazioni, che causano dolore, infiammazione e febbre. Inibendone la produzione, il ketoprofene dell’Oki agisce positivamente su dolore, infiammazione e febbre, oltre a essere utile per ridurre il gonfiore, il rossore e il dolore associati a condizioni infiammatorie.

In più, si tratta di un principio capace di inibire l'aggregazione piastrinica, ovvero il processo attraverso il quale le piastrine del sangue si uniscono per formare un coagulo. Questo effetto anticoagulante può aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue indesiderati.

Oki: un alleato per il raffreddore e il mal di testa

L'Oki può essere assunto anche per il trattamento sintomatico del raffreddore e del mal di testa. Prima di proseguire, ci teniamo a specificare che il raffreddore comune è causato da un'infezione virale e che il mal di testa può avere diverse cause collegate a disturbi di varia tipologia. Il tutto per sottolineare quanto l'Oki agisca principalmente per alleviare i sintomi associati a queste condizioni, ma non tratta direttamente la causa sottostante.

Come anticipato, parliamo di un farmaco che agisce riducendo l'infiammazione e la sensibilità al dolore attraverso l'inibizione della produzione di prostaglandine, coinvolte nel processo infiammatorio e nell’invio degli inputi del dolore al cervello.

Nel caso del raffreddore, l'Oki può essere utilizzato per ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie superiori, oltre che per ridurre la febbre e il dolore eventualmente associati. Per quanto riguarda il mal di testa, l'Oki può essere usato per alleviare principalmente quello di tipo tensivo o infiammatorio.

Oki: considerazioni sull'uso in gravidanza e in allattamento

L’assunzione di farmaci antinfiammatori come l’Oki durante la gravidanza e l'allattamento può comportare rischi potenziali per la gestazione ed è bene essere caute anche durante l'allattamento al seno. Nonostante sia stato osservato che quando si assume Oki durante l’allattamento, il ketoprofene viene escreto nel latte materno in quantità molto basse, alcuni esperti raccomandano di evitare l'uso del farmaco durante i primi due mesi di vita del neonato, quando il sistema metabolico e renale del bambino è ancora immaturo.

Dati i possibili effetti collaterali dell’Oki durante l'allattamento, è preferibile optare per farmaci che sono considerati più sicuri per il neonato e che presentano un rischio minore di effetti indesiderati. Se è necessario utilizzare un farmaco antidolorifico o antinfiammatorio durante l'allattamento, è consigliabile consultare un medico o un farmacista che indichi farmaci sicuri per l'allattamento e che possa suggerire alternative più adatte per il periodo di allattamento.

In generale, è importante discutere sempre con il proprio medico o farmacista l'uso di qualsiasi farmaco durante la gravidanza e l'allattamento, valutando attentamente i potenziali rischi e benefici per la madre e il neonato.

Domande frequenti su Oki

Per cosa si usa Oki?

Oki è raccomandato per il trattamento a breve termine dei sintomi infiammatori che causano dolore, compresi quelli associati alla febbre e per le condizioni che coinvolgono l'apparato osteoarticolare (come artrite, tendinite, borsite), il dolore post-operatorio e le otiti.

Come antidolorifico è meglio Oki o Tachipirina?

Entrambi i farmaci possono essere efficaci, ma l'OKI tende a ridurre la capacità protettiva della mucosa dello stomaco, mentre la Tachipirina, pur essendo considerata più sicura per lo stomaco, può comportare rischi per il fegato se assunta in dosi elevate o per periodi prolungati.

Quante volte al giorno si può prendere Oki?

Per quel che riguarda gli adulti sopra i 18 anni, la dose massima indicata è di 1 dose fino a massimo 3 volte al giorno, a intervalli di almeno 4 ore.


L'Oki è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) ed è indicato principalmente per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione. Viene comunemente consigliato anche per il trattamento di dolori mestruali intensi, dolori muscolari, mal di testa e infiammazioni di vario genere. 

Ma come funziona e, in generale, a cosa serve l’Oki? Capiamolo insieme.

I benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio

I principali benefici di Oki come antidolorifico e antinfiammatorio possono tornare utili in diverse occasioni.

Oki è antidolorifico in quanto agisce sul sistema nervoso centrale e riduce la sensibilità al dolore, aiutando così ad alleviare la sintomatologia associata a diverse condizioni, come mal di testa, dolori muscolari e articolari, mal di denti, mal di schiena e dolori mestruali.

In più, Oki ha anche proprietà antinfiammatorie che possono tornare utili nel ridurre l'infiammazione associata a condizioni come tendinite, borsite e altri disturbi simili. Tali caratteristiche, lo rendono utile per migliorare la mobilità articolare, anche in condizioni come l'artrite reumatoide o l'osteoartrite.

Il principio attivo di Oki: ketoprofene

Il ketoprofene è il principio attivo dell’Oki e appartiene alla classe degli anti-infiammatori non steroidei (FANS). Ha proprietà analgesiche, antipiretiche (riduce la febbre) e antinfiammatorie. 

Il ketoprofene agisce nel corpo inibendo l'enzima chiamato ciclo-ossigenasi (COX), che è coinvolto nella produzione di prostaglandine. Le prostaglandine sono sostanze chimiche prodotte dal corpo in risposta a lesioni o infiammazioni, che causano dolore, infiammazione e febbre. Inibendone la produzione, il ketoprofene dell’Oki agisce positivamente su dolore, infiammazione e febbre, oltre a essere utile per ridurre il gonfiore, il rossore e il dolore associati a condizioni infiammatorie.

In più, si tratta di un principio capace di inibire l'aggregazione piastrinica, ovvero il processo attraverso il quale le piastrine del sangue si uniscono per formare un coagulo. Questo effetto anticoagulante può aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue indesiderati.

Oki: un alleato per il raffreddore e il mal di testa

L'Oki può essere assunto anche per il trattamento sintomatico del raffreddore e del mal di testa. Prima di proseguire, ci teniamo a specificare che il raffreddore comune è causato da un'infezione virale e che il mal di testa può avere diverse cause collegate a disturbi di varia tipologia. Il tutto per sottolineare quanto l'Oki agisca principalmente per alleviare i sintomi associati a queste condizioni, ma non tratta direttamente la causa sottostante.

Come anticipato, parliamo di un farmaco che agisce riducendo l'infiammazione e la sensibilità al dolore attraverso l'inibizione della produzione di prostaglandine, coinvolte nel processo infiammatorio e nell’invio degli inputi del dolore al cervello.

Nel caso del raffreddore, l'Oki può essere utilizzato per ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie superiori, oltre che per ridurre la febbre e il dolore eventualmente associati. Per quanto riguarda il mal di testa, l'Oki può essere usato per alleviare principalmente quello di tipo tensivo o infiammatorio.

Oki: considerazioni sull'uso in gravidanza e in allattamento

L’assunzione di farmaci antinfiammatori come l’Oki durante la gravidanza e l'allattamento può comportare rischi potenziali per la gestazione ed è bene essere caute anche durante l'allattamento al seno. Nonostante sia stato osservato che quando si assume Oki durante l’allattamento, il ketoprofene viene escreto nel latte materno in quantità molto basse, alcuni esperti raccomandano di evitare l'uso del farmaco durante i primi due mesi di vita del neonato, quando il sistema metabolico e renale del bambino è ancora immaturo.

Dati i possibili effetti collaterali dell’Oki durante l'allattamento, è preferibile optare per farmaci che sono considerati più sicuri per il neonato e che presentano un rischio minore di effetti indesiderati. Se è necessario utilizzare un farmaco antidolorifico o antinfiammatorio durante l'allattamento, è consigliabile consultare un medico o un farmacista che indichi farmaci sicuri per l'allattamento e che possa suggerire alternative più adatte per il periodo di allattamento.

In generale, è importante discutere sempre con il proprio medico o farmacista l'uso di qualsiasi farmaco durante la gravidanza e l'allattamento, valutando attentamente i potenziali rischi e benefici per la madre e il neonato.

Domande frequenti su Oki

Per cosa si usa Oki?

Oki è raccomandato per il trattamento a breve termine dei sintomi infiammatori che causano dolore, compresi quelli associati alla febbre e per le condizioni che coinvolgono l'apparato osteoarticolare (come artrite, tendinite, borsite), il dolore post-operatorio e le otiti.

Come antidolorifico è meglio Oki o Tachipirina?

Entrambi i farmaci possono essere efficaci, ma l'OKI tende a ridurre la capacità protettiva della mucosa dello stomaco, mentre la Tachipirina, pur essendo considerata più sicura per lo stomaco, può comportare rischi per il fegato se assunta in dosi elevate o per periodi prolungati.

Quante volte al giorno si può prendere Oki?

Per quel che riguarda gli adulti sopra i 18 anni, la dose massima indicata è di 1 dose fino a massimo 3 volte al giorno, a intervalli di almeno 4 ore.