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Farmaci per mal d'orecchio Aspirina

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    Aspirina

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Quando si avverte dolore all'orecchio, condizione nota come otalgia, si tratta spesso di un disturbo che, nella sua forma lieve o moderata, può essere gestito grazie a rimedi semplici da mettere in pratica e che alleviano facilmente il dolore. 

Tuttavia, se il dolore è acuto e invalidante, è bene consultare un medico per escludere eventuali disturbi più importanti e seguire una terapia dedicata.

Farmaci per il mal d'orecchio: opzioni e precauzioni da considerare

Quando si tratta di otite, al fine di alleviarne i sintomi e guarire in tempi brevi, è bene ricorrere ai giusti farmaci e adottare, contemporaneamente, le dovute precauzioni. 

Oltre ai comuni analgesici come la tachipirina per il mal d'orecchio, è possibile assumere anche i farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’Oki per il mal d’orecchio, per ridurre il dolore e l'infiammazione eventualmente associati all'otite acuta, mentre, nel caso di un'otite di origine batterica, può essere necessario l'uso di antibiotici.

L'ibuprofene è uno degli antidolorifici più comunemente utilizzati e, nel caso in cui l'otite sia causata da un'infezione virale, il medico potrebbe suggerire l'uso di un decongestionante nasale per alleviare l’eventuale congestione che, spesso, corrobora l'infiammazione.

Parallelamente alla cura è bene adottare alcune precauzioni per il mal d’orecchio. Quando si è al mare o si va in piscina, è bene evitare che l'acqua entri nelle orecchie utilizzando tappi auricolari modellabili in silicone e, una volta usciti dall’acqua, asciugare accuratamente le orecchie con un asciugamano pulito. Allo stesso tempo, è fondamentale non utilizzare strumenti come bastoncini di cotone, poiché possono essere dannosi. 

Gocce per il mal d'orecchio: un sollievo mirato per l'infiammazione

Se si avverte dolore isolato all'orecchio, a prescindere dall’età, il nostro consiglio è sempre quello di consultare un medico per ottenere una diagnosi precisa e una terapia efficace. 

Capita spesso che vengano prescritte gocce per il mal d'orecchio, note come otologiche, formulate con principi attivi antinfiammatori e analgesici, come ad esempio la fenazone, e in genere associati a un anestetico locale, per alleviare il fastidio e il dolore.

Allo stesso tempo, tra gli altri rimedi per il mal d’orecchio, quando il dolore è associato alla sensazione di orecchio tappato a causa del cerume, è possibile ricorrere all’uso delle gocce ceruminolitiche, che hanno la capacità di ammorbidire i tappi di cerume compatti e di agevolarne l'eliminazione dal condotto uditivo grazie alla presenza nella loro formulazione di sostanze solventi ed emollienti.

Mal d'orecchio negli adulti: sintomi e strategie di gestione

Il dolore all'orecchio può cambiare di persona in persona ed e spesso è accompagnato da altri sintomi che cambiano in base alle cause sottostanti. 

In caso di perforazione del timpano, per esempio, si avverte un dolore acuto e improvviso, insieme alla riduzione dell'udito accompagnata da acufeni e ronzii, oltre alla fuoriuscita di liquidi dall'orecchio. Quando, invece, si ha un tappo di cerume e la sensazione di orecchio tappato che dà una percezione dei suoni ovattati, il dolore può manifestarsi anche quando, a causa di ristagni di acqua, il tappo di cerume aumenta di volume.

Se si soffre di otite esterna, il mal d'orecchio negli adulti si acuisce non appena il padiglione viene anche solo sfiorato e si presentano sintomi come prurito, secrezioni trasparenti o giallastre, gonfiore del condotto uditivo, a volte anche febbre. Nel caso dell’otite media, invece, il dolore all'orecchio è più intenso e può estendersi anche alla testa, portando alla sensazione di “orecchio pieno” e ad arrossamento, oltre che a febbre, acufeni e raffreddore.

Per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione, è possibile ricorrere ai rimedi naturali per il mal d'orecchio, come l’applicazione alternata di impacchi caldi e freddi, oppure possono essere utilizzati farmaci per il mal d’orecchio, come le gocce contenenti anestetici locali (come ad esempio la procaina cloridrato) e antinfiammatori (come ad esempio il fenazone).

Mal d'orecchio nei bambini: i rimedi più efficaci

Il mal d'orecchio è un problema comune nei bambini, soprattutto durante i primi anni di vita, quando le infezioni sono più frequenti. È quindi importante conoscerne i sintomi per prestare attenzione ai loro comportamenti e per identificare il problema nei tempi giusti. Infatti, i sintomi di otite nei bambini vanno colti notando alcuni comportamenti quali:

  • Il bambino piange o si lamenta per molto tempo, soprattutto durante la notte, a causa del dolore.
  • Il piccolo si tocca spesso l'orecchio o tira il lobo.
  • Si nota del liquido nelle orecchie del piccolo.
  • Il bambino non reagisce ai suoni con basse frequenze.

Quando parliamo di mal d'orecchio nei bambini, ci sono alcuni rimedi che possono aiutarli a stare meglio. In primis, è bene distrarli dal dolore, coinvolgendoli in attività di gioco e mantenendoli impegnati, magari con giocattoli per la dentizione per i neonati o con un cartone animato i più grandi. 

In alcuni casi, potrebbe essere utile valutare l'uso di un analgesico specifico per i bambini: sono diversi i farmaci da banco appositamente formulati per alleviare il dolore, come il Nurofen per il mal d’orecchio nei bambini, che fornisce un sollievo immediato dal dolore.

Un altro aspetto importante è quello di fare attenzione alla posizione del bambino durante il sonno: tenere l'orecchio dolente rivolto verso il basso, a contatto con il cuscino, può esacerbare il dolore. Si consiglia di far dormire il bambino in posizione supina e con la testa leggermente sollevata utilizzando uno o più cuscini.

Specialmente nel caso dei più piccoli, raccomandiamo di consultare sempre il medico per una valutazione accurata e per capire come curare il mal d'orecchio grazie ai consigli specifici che si riceveranno in base alla condizione del bambino.

Domande frequenti sul mal d’orecchio

Cosa fare per far passare i mal d'orecchio?

Per alleviare il dolore associato all'otalgia è possibile ricorrere a diversi rimedi naturali, come l’applicazione di impacchi caldi e freddi, oppure assumere diversi farmaci senza obbligo di prescrizione medica come analgesici, gocce auricolari contenenti anestetici locali o farmaci antinfiammatori per via orale..

Qual è il miglior antinfiammatorio per l'orecchio?

In caso di mal d’orecchio, viene spesso indicato l'ibuprofene che, oltre ad alleviare il dolore, ha anche proprietà antinfiammatorie.

Come si fa a capire se si ha l'otite?

In caso di otite esterna, si avverte una sensazione dolorosa, spesso preceduta da prurito, una percezione ovattata dei suoni e, in alcuni casi, la presenza di secrezioni nel canale uditivo. Quando, invece, si tratta di otite media, si avverte prurito nel canale uditivo accompagnato, in alcuni casi, da sensazione di orecchio tappato, dolore intenso e ronzii o fischi nelle orecchie.


In tanti conoscono l’Aspirina per i suoi benefici analgesici, antipiretici e antinfiammatori. Non tutti sanno che, nel tempo, la linea di prodotti Aspirina si è sempre più arricchita di soluzioni dedicate per diversi disturbi che, spesso, possono rovinare le nostre giornate. Ma andiamo per ordine e capiamo come, quando e quali prodotti Aspirina assumere.

A cosa serve l'aspirina: un alleato contro febbre, influenza e naso chiuso

Aspirina è indicata, in generale, per la terapia sintomatica degli stati febbrili e delle sindromi influenzali e da raffreddamento, oltre che per il trattamento sintomatico di mal di testa e di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori reumatici e muscolari. Oltre alle formulazioni contenenti vitamina C, di cui parleremo più avanti, Aspirina è disponibile anche nel formato dedicato contro influenza e naso chiuso. Un medicinale che, oltre all’azione antidolorifica, antinfiammatoria, antipiretica di cui sopra, è anche decongestionante per il naso. È l’unico prodotto contenente in associazione acido acetilsalicilico e pseudoefedrina, che agisce sulla congestione nasale e apporta un rapido sollievo, mentre combatte stati dolorosi e febbrili, correlati a sintomi influenzali e da raffreddamento.

Aspirina: principio attivo e dosaggi consigliati

Il principio attivo dell’aspirina è l’acido acetilsalicilico, una molecola sintetizzata dall'acido salicilico. Attraverso l'assunzione orale, la mucosa gastrica e quella intestinale assorbono tale principio attivo che viene poi distribuito rapidamente al fegato, dove gli enzimi lo convertono in acido salicilico. Quest'ultimo raggiunge i tessuti e riduce le concentrazioni di prostaglandine che causano l'infiammazione, producendo gli effetti antinfiammatori, antidolorifici e antipiretici, di cui abbiamo parlato in precedenza.

Per quel che riguarda i dosaggi dell’aspirina, è possibile assumere da 1 a 2 compresse di Aspirina 325 mg come dose singola e ripetere la dose ogni 4-8 ore fino a 2-3 volte al giorno, se necessario. Si consiglia di assumere il farmaco a stomaco pieno, preferibilmente dopo i pasti principali, e di utilizzare sempre il dosaggio minimo efficace. È importante usare il farmaco per il periodo più breve possibile e non superare i 3-5 giorni senza consultare un medico, al quale è bene rivolgersi nel caso in cui i sintomi non vadano via.

Aspirina C: la vitamina che si unisce all'antinfiammatorio

Aspirina C in compresse effervescenti è anch’esso un prodotto ad azione antifebbrile, antinfiammatoria e analgesica. Se ci si chiede a cosa serve Aspirina C, essa è utile per ricevere un rapido sollievo dai primi sintomi di raffreddore e influenza, grazie anche alla Vitamina C, che ha un effetto positivo sul sistema immunitario, in quanto ne stimola la risposta, quando l’organismo viene attaccato da patogeni, e aiuta i globuli bianchi a difendersi dagli attacchi dei radicali liberi. In questo modo, aiuta a combattere l’infiammazione provocata da un’infezione e agisce positivamente sui sintomi di raffreddore e influenza.

Aspirina ACT C, grazie a un più alto dosaggio di vitamina C, è indicata per combattere la febbre molto alta. È un dispositivo che, riducendo la formazione di prostaglandine, aiuta a contrastare i sintomi che derivano dall’infiammazione, come dolori muscolari, mal di gola e mal di testa.

I formati più venduti di Aspirina: effervescente e in compresse

Tra i formati più adoperati di Aspirina, si trovano quello effervescente e quello in compresse. Si tratta dei formati più comodi, basta avere con se un po’ d’acqua e un bicchiere, per assumerli e hanno dimensioni contenute che li fanno entrare facilmente nelle tasche delle borse anche più piccole.

Sebbene gran parte dei consumatori preferisca le compresse effervescenti, che rappresentano una buona percentuale dei prodotti della linea, c’è anche l’Aspirina in granuli, un rimedio pratico per rimediare al dolore anche fuori casa. Mal di testa, dolori cervicali e muscolari, grazie a questo formato, possono essere combattuti versando il contenuto delle bustine direttamente sulla lingua senz'acqua, ovunque ci si trovi.

Aspirina in gravidanza: quali sono le controindicazioni

Per quel che riguarda le controindicazioni dell’aspirina in gravidanza, è possibile assumerla ma, per precauzione, è meglio evitarla nel primo trimestre o, comunque, consultare prima il medico. Non dovrebbero esserci problemi per il secondo trimestre e l'inizio del terzo, ma è importante ricordare che l'assunzione dell’aspirina contro il mal di gola o la febbre, così come degli altri FANS (come l'ibuprofene o il diclofenac), deve essere assolutamente evitata dopo le 30-32 settimane di gestazione (verso l’ottavo mese di gravidanza) perché potrebbe causare la chiusura del dotto di Botallo, un vaso sanguigno fondamentale per la circolazione sanguigna del feto.

Domande frequenti sull’Aspirina

Per cosa è indicata l'aspirina?

L’aspirina viene utilizzata per alleviare la sintomatologia febbrile e delle sindromi influenzali e da raffreddamento, nonché per il trattamento sintomatico del mal di testa, del mal di denti, delle nevralgie, dei dolori mestruali, dei dolori reumatici e muscolari.

Che differenza c'è tra aspirina e tachipirina?

Le due molecole hanno una simile efficacia per quanto riguarda l'effetto antidolorifico e antifebbrile, anche se l’Aspirina possiede un effetto antinfiammatorio che la Tachipirina non ha. La Tachipirina è adatta per la somministrazione ai bambini, mentre l’aspirina normalmente è controindicata per i soggetti di età inferiore ai 16 anni.

Chi non può prendere l'aspirina?

L’aspirina è assolutamente sconsigliata in caso di ipertensione e se soggetti a ictus o emorragie, oltre che per chi soffre di bruciore di stomaco, gastrite o ulcere. È controindicata anche per chi soffre di morbo di Crohn, emorroidi sanguinanti o rettocolite ulcerosa, e per i bambini al di sotto dei 16 anni. Le donne in gravidanza o in allattamento dovrebbero consultare il proprio medico prima di assumerla.


In tanti conoscono l’Aspirina per i suoi benefici analgesici, antipiretici e antinfiammatori. Non tutti sanno che, nel tempo, la linea di prodotti Aspirina si è sempre più arricchita di soluzioni dedicate per diversi disturbi che, spesso, possono rovinare le nostre giornate. Ma andiamo per ordine e capiamo come, quando e quali prodotti Aspirina assumere.

A cosa serve l'aspirina: un alleato contro febbre, influenza e naso chiuso

Aspirina è indicata, in generale, per la terapia sintomatica degli stati febbrili e delle sindromi influenzali e da raffreddamento, oltre che per il trattamento sintomatico di mal di testa e di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori reumatici e muscolari. Oltre alle formulazioni contenenti vitamina C, di cui parleremo più avanti, Aspirina è disponibile anche nel formato dedicato contro influenza e naso chiuso. Un medicinale che, oltre all’azione antidolorifica, antinfiammatoria, antipiretica di cui sopra, è anche decongestionante per il naso. È l’unico prodotto contenente in associazione acido acetilsalicilico e pseudoefedrina, che agisce sulla congestione nasale e apporta un rapido sollievo, mentre combatte stati dolorosi e febbrili, correlati a sintomi influenzali e da raffreddamento.

Aspirina: principio attivo e dosaggi consigliati

Il principio attivo dell’aspirina è l’acido acetilsalicilico, una molecola sintetizzata dall'acido salicilico. Attraverso l'assunzione orale, la mucosa gastrica e quella intestinale assorbono tale principio attivo che viene poi distribuito rapidamente al fegato, dove gli enzimi lo convertono in acido salicilico. Quest'ultimo raggiunge i tessuti e riduce le concentrazioni di prostaglandine che causano l'infiammazione, producendo gli effetti antinfiammatori, antidolorifici e antipiretici, di cui abbiamo parlato in precedenza.

Per quel che riguarda i dosaggi dell’aspirina, è possibile assumere da 1 a 2 compresse di Aspirina 325 mg come dose singola e ripetere la dose ogni 4-8 ore fino a 2-3 volte al giorno, se necessario. Si consiglia di assumere il farmaco a stomaco pieno, preferibilmente dopo i pasti principali, e di utilizzare sempre il dosaggio minimo efficace. È importante usare il farmaco per il periodo più breve possibile e non superare i 3-5 giorni senza consultare un medico, al quale è bene rivolgersi nel caso in cui i sintomi non vadano via.

Aspirina C: la vitamina che si unisce all'antinfiammatorio

Aspirina C in compresse effervescenti è anch’esso un prodotto ad azione antifebbrile, antinfiammatoria e analgesica. Se ci si chiede a cosa serve Aspirina C, essa è utile per ricevere un rapido sollievo dai primi sintomi di raffreddore e influenza, grazie anche alla Vitamina C, che ha un effetto positivo sul sistema immunitario, in quanto ne stimola la risposta, quando l’organismo viene attaccato da patogeni, e aiuta i globuli bianchi a difendersi dagli attacchi dei radicali liberi. In questo modo, aiuta a combattere l’infiammazione provocata da un’infezione e agisce positivamente sui sintomi di raffreddore e influenza.

Aspirina ACT C, grazie a un più alto dosaggio di vitamina C, è indicata per combattere la febbre molto alta. È un dispositivo che, riducendo la formazione di prostaglandine, aiuta a contrastare i sintomi che derivano dall’infiammazione, come dolori muscolari, mal di gola e mal di testa.

I formati più venduti di Aspirina: effervescente e in compresse

Tra i formati più adoperati di Aspirina, si trovano quello effervescente e quello in compresse. Si tratta dei formati più comodi, basta avere con se un po’ d’acqua e un bicchiere, per assumerli e hanno dimensioni contenute che li fanno entrare facilmente nelle tasche delle borse anche più piccole.

Sebbene gran parte dei consumatori preferisca le compresse effervescenti, che rappresentano una buona percentuale dei prodotti della linea, c’è anche l’Aspirina in granuli, un rimedio pratico per rimediare al dolore anche fuori casa. Mal di testa, dolori cervicali e muscolari, grazie a questo formato, possono essere combattuti versando il contenuto delle bustine direttamente sulla lingua senz'acqua, ovunque ci si trovi.

Aspirina in gravidanza: quali sono le controindicazioni

Per quel che riguarda le controindicazioni dell’aspirina in gravidanza, è possibile assumerla ma, per precauzione, è meglio evitarla nel primo trimestre o, comunque, consultare prima il medico. Non dovrebbero esserci problemi per il secondo trimestre e l'inizio del terzo, ma è importante ricordare che l'assunzione dell’aspirina contro il mal di gola o la febbre, così come degli altri FANS (come l'ibuprofene o il diclofenac), deve essere assolutamente evitata dopo le 30-32 settimane di gestazione (verso l’ottavo mese di gravidanza) perché potrebbe causare la chiusura del dotto di Botallo, un vaso sanguigno fondamentale per la circolazione sanguigna del feto.

Domande frequenti sull’Aspirina

Per cosa è indicata l'aspirina?

L’aspirina viene utilizzata per alleviare la sintomatologia febbrile e delle sindromi influenzali e da raffreddamento, nonché per il trattamento sintomatico del mal di testa, del mal di denti, delle nevralgie, dei dolori mestruali, dei dolori reumatici e muscolari.

Che differenza c'è tra aspirina e tachipirina?

Le due molecole hanno una simile efficacia per quanto riguarda l'effetto antidolorifico e antifebbrile, anche se l’Aspirina possiede un effetto antinfiammatorio che la Tachipirina non ha. La Tachipirina è adatta per la somministrazione ai bambini, mentre l’aspirina normalmente è controindicata per i soggetti di età inferiore ai 16 anni.

Chi non può prendere l'aspirina?

L’aspirina è assolutamente sconsigliata in caso di ipertensione e se soggetti a ictus o emorragie, oltre che per chi soffre di bruciore di stomaco, gastrite o ulcere. È controindicata anche per chi soffre di morbo di Crohn, emorroidi sanguinanti o rettocolite ulcerosa, e per i bambini al di sotto dei 16 anni. Le donne in gravidanza o in allattamento dovrebbero consultare il proprio medico prima di assumerla.


In tanti conoscono l’Aspirina per i suoi benefici analgesici, antipiretici e antinfiammatori. Non tutti sanno che, nel tempo, la linea di prodotti Aspirina si è sempre più arricchita di soluzioni dedicate per diversi disturbi che, spesso, possono rovinare le nostre giornate. Ma andiamo per ordine e capiamo come, quando e quali prodotti Aspirina assumere.

A cosa serve l'aspirina: un alleato contro febbre, influenza e naso chiuso

Aspirina è indicata, in generale, per la terapia sintomatica degli stati febbrili e delle sindromi influenzali e da raffreddamento, oltre che per il trattamento sintomatico di mal di testa e di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori reumatici e muscolari. Oltre alle formulazioni contenenti vitamina C, di cui parleremo più avanti, Aspirina è disponibile anche nel formato dedicato contro influenza e naso chiuso. Un medicinale che, oltre all’azione antidolorifica, antinfiammatoria, antipiretica di cui sopra, è anche decongestionante per il naso. È l’unico prodotto contenente in associazione acido acetilsalicilico e pseudoefedrina, che agisce sulla congestione nasale e apporta un rapido sollievo, mentre combatte stati dolorosi e febbrili, correlati a sintomi influenzali e da raffreddamento.

Aspirina: principio attivo e dosaggi consigliati

Il principio attivo dell’aspirina è l’acido acetilsalicilico, una molecola sintetizzata dall'acido salicilico. Attraverso l'assunzione orale, la mucosa gastrica e quella intestinale assorbono tale principio attivo che viene poi distribuito rapidamente al fegato, dove gli enzimi lo convertono in acido salicilico. Quest'ultimo raggiunge i tessuti e riduce le concentrazioni di prostaglandine che causano l'infiammazione, producendo gli effetti antinfiammatori, antidolorifici e antipiretici, di cui abbiamo parlato in precedenza.

Per quel che riguarda i dosaggi dell’aspirina, è possibile assumere da 1 a 2 compresse di Aspirina 325 mg come dose singola e ripetere la dose ogni 4-8 ore fino a 2-3 volte al giorno, se necessario. Si consiglia di assumere il farmaco a stomaco pieno, preferibilmente dopo i pasti principali, e di utilizzare sempre il dosaggio minimo efficace. È importante usare il farmaco per il periodo più breve possibile e non superare i 3-5 giorni senza consultare un medico, al quale è bene rivolgersi nel caso in cui i sintomi non vadano via.

Aspirina C: la vitamina che si unisce all'antinfiammatorio

Aspirina C in compresse effervescenti è anch’esso un prodotto ad azione antifebbrile, antinfiammatoria e analgesica. Se ci si chiede a cosa serve Aspirina C, essa è utile per ricevere un rapido sollievo dai primi sintomi di raffreddore e influenza, grazie anche alla Vitamina C, che ha un effetto positivo sul sistema immunitario, in quanto ne stimola la risposta, quando l’organismo viene attaccato da patogeni, e aiuta i globuli bianchi a difendersi dagli attacchi dei radicali liberi. In questo modo, aiuta a combattere l’infiammazione provocata da un’infezione e agisce positivamente sui sintomi di raffreddore e influenza.

Aspirina ACT C, grazie a un più alto dosaggio di vitamina C, è indicata per combattere la febbre molto alta. È un dispositivo che, riducendo la formazione di prostaglandine, aiuta a contrastare i sintomi che derivano dall’infiammazione, come dolori muscolari, mal di gola e mal di testa.

I formati più venduti di Aspirina: effervescente e in compresse

Tra i formati più adoperati di Aspirina, si trovano quello effervescente e quello in compresse. Si tratta dei formati più comodi, basta avere con se un po’ d’acqua e un bicchiere, per assumerli e hanno dimensioni contenute che li fanno entrare facilmente nelle tasche delle borse anche più piccole.

Sebbene gran parte dei consumatori preferisca le compresse effervescenti, che rappresentano una buona percentuale dei prodotti della linea, c’è anche l’Aspirina in granuli, un rimedio pratico per rimediare al dolore anche fuori casa. Mal di testa, dolori cervicali e muscolari, grazie a questo formato, possono essere combattuti versando il contenuto delle bustine direttamente sulla lingua senz'acqua, ovunque ci si trovi.

Aspirina in gravidanza: quali sono le controindicazioni

Per quel che riguarda le controindicazioni dell’aspirina in gravidanza, è possibile assumerla ma, per precauzione, è meglio evitarla nel primo trimestre o, comunque, consultare prima il medico. Non dovrebbero esserci problemi per il secondo trimestre e l'inizio del terzo, ma è importante ricordare che l'assunzione dell’aspirina contro il mal di gola o la febbre, così come degli altri FANS (come l'ibuprofene o il diclofenac), deve essere assolutamente evitata dopo le 30-32 settimane di gestazione (verso l’ottavo mese di gravidanza) perché potrebbe causare la chiusura del dotto di Botallo, un vaso sanguigno fondamentale per la circolazione sanguigna del feto.

Domande frequenti sull’Aspirina

Per cosa è indicata l'aspirina?

L’aspirina viene utilizzata per alleviare la sintomatologia febbrile e delle sindromi influenzali e da raffreddamento, nonché per il trattamento sintomatico del mal di testa, del mal di denti, delle nevralgie, dei dolori mestruali, dei dolori reumatici e muscolari.

Che differenza c'è tra aspirina e tachipirina?

Le due molecole hanno una simile efficacia per quanto riguarda l'effetto antidolorifico e antifebbrile, anche se l’Aspirina possiede un effetto antinfiammatorio che la Tachipirina non ha. La Tachipirina è adatta per la somministrazione ai bambini, mentre l’aspirina normalmente è controindicata per i soggetti di età inferiore ai 16 anni.

Chi non può prendere l'aspirina?

L’aspirina è assolutamente sconsigliata in caso di ipertensione e se soggetti a ictus o emorragie, oltre che per chi soffre di bruciore di stomaco, gastrite o ulcere. È controindicata anche per chi soffre di morbo di Crohn, emorroidi sanguinanti o rettocolite ulcerosa, e per i bambini al di sotto dei 16 anni. Le donne in gravidanza o in allattamento dovrebbero consultare il proprio medico prima di assumerla.


In tanti conoscono l’Aspirina per i suoi benefici analgesici, antipiretici e antinfiammatori. Non tutti sanno che, nel tempo, la linea di prodotti Aspirina si è sempre più arricchita di soluzioni dedicate per diversi disturbi che, spesso, possono rovinare le nostre giornate. Ma andiamo per ordine e capiamo come, quando e quali prodotti Aspirina assumere.

A cosa serve l'aspirina: un alleato contro febbre, influenza e naso chiuso

Aspirina è indicata, in generale, per la terapia sintomatica degli stati febbrili e delle sindromi influenzali e da raffreddamento, oltre che per il trattamento sintomatico di mal di testa e di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori reumatici e muscolari. Oltre alle formulazioni contenenti vitamina C, di cui parleremo più avanti, Aspirina è disponibile anche nel formato dedicato contro influenza e naso chiuso. Un medicinale che, oltre all’azione antidolorifica, antinfiammatoria, antipiretica di cui sopra, è anche decongestionante per il naso. È l’unico prodotto contenente in associazione acido acetilsalicilico e pseudoefedrina, che agisce sulla congestione nasale e apporta un rapido sollievo, mentre combatte stati dolorosi e febbrili, correlati a sintomi influenzali e da raffreddamento.

Aspirina: principio attivo e dosaggi consigliati

Il principio attivo dell’aspirina è l’acido acetilsalicilico, una molecola sintetizzata dall'acido salicilico. Attraverso l'assunzione orale, la mucosa gastrica e quella intestinale assorbono tale principio attivo che viene poi distribuito rapidamente al fegato, dove gli enzimi lo convertono in acido salicilico. Quest'ultimo raggiunge i tessuti e riduce le concentrazioni di prostaglandine che causano l'infiammazione, producendo gli effetti antinfiammatori, antidolorifici e antipiretici, di cui abbiamo parlato in precedenza.

Per quel che riguarda i dosaggi dell’aspirina, è possibile assumere da 1 a 2 compresse di Aspirina 325 mg come dose singola e ripetere la dose ogni 4-8 ore fino a 2-3 volte al giorno, se necessario. Si consiglia di assumere il farmaco a stomaco pieno, preferibilmente dopo i pasti principali, e di utilizzare sempre il dosaggio minimo efficace. È importante usare il farmaco per il periodo più breve possibile e non superare i 3-5 giorni senza consultare un medico, al quale è bene rivolgersi nel caso in cui i sintomi non vadano via.

Aspirina C: la vitamina che si unisce all'antinfiammatorio

Aspirina C in compresse effervescenti è anch’esso un prodotto ad azione antifebbrile, antinfiammatoria e analgesica. Se ci si chiede a cosa serve Aspirina C, essa è utile per ricevere un rapido sollievo dai primi sintomi di raffreddore e influenza, grazie anche alla Vitamina C, che ha un effetto positivo sul sistema immunitario, in quanto ne stimola la risposta, quando l’organismo viene attaccato da patogeni, e aiuta i globuli bianchi a difendersi dagli attacchi dei radicali liberi. In questo modo, aiuta a combattere l’infiammazione provocata da un’infezione e agisce positivamente sui sintomi di raffreddore e influenza.

Aspirina ACT C, grazie a un più alto dosaggio di vitamina C, è indicata per combattere la febbre molto alta. È un dispositivo che, riducendo la formazione di prostaglandine, aiuta a contrastare i sintomi che derivano dall’infiammazione, come dolori muscolari, mal di gola e mal di testa.

I formati più venduti di Aspirina: effervescente e in compresse

Tra i formati più adoperati di Aspirina, si trovano quello effervescente e quello in compresse. Si tratta dei formati più comodi, basta avere con se un po’ d’acqua e un bicchiere, per assumerli e hanno dimensioni contenute che li fanno entrare facilmente nelle tasche delle borse anche più piccole.

Sebbene gran parte dei consumatori preferisca le compresse effervescenti, che rappresentano una buona percentuale dei prodotti della linea, c’è anche l’Aspirina in granuli, un rimedio pratico per rimediare al dolore anche fuori casa. Mal di testa, dolori cervicali e muscolari, grazie a questo formato, possono essere combattuti versando il contenuto delle bustine direttamente sulla lingua senz'acqua, ovunque ci si trovi.

Aspirina in gravidanza: quali sono le controindicazioni

Per quel che riguarda le controindicazioni dell’aspirina in gravidanza, è possibile assumerla ma, per precauzione, è meglio evitarla nel primo trimestre o, comunque, consultare prima il medico. Non dovrebbero esserci problemi per il secondo trimestre e l'inizio del terzo, ma è importante ricordare che l'assunzione dell’aspirina contro il mal di gola o la febbre, così come degli altri FANS (come l'ibuprofene o il diclofenac), deve essere assolutamente evitata dopo le 30-32 settimane di gestazione (verso l’ottavo mese di gravidanza) perché potrebbe causare la chiusura del dotto di Botallo, un vaso sanguigno fondamentale per la circolazione sanguigna del feto.

Domande frequenti sull’Aspirina

Per cosa è indicata l'aspirina?

L’aspirina viene utilizzata per alleviare la sintomatologia febbrile e delle sindromi influenzali e da raffreddamento, nonché per il trattamento sintomatico del mal di testa, del mal di denti, delle nevralgie, dei dolori mestruali, dei dolori reumatici e muscolari.

Che differenza c'è tra aspirina e tachipirina?

Le due molecole hanno una simile efficacia per quanto riguarda l'effetto antidolorifico e antifebbrile, anche se l’Aspirina possiede un effetto antinfiammatorio che la Tachipirina non ha. La Tachipirina è adatta per la somministrazione ai bambini, mentre l’aspirina normalmente è controindicata per i soggetti di età inferiore ai 16 anni.

Chi non può prendere l'aspirina?

L’aspirina è assolutamente sconsigliata in caso di ipertensione e se soggetti a ictus o emorragie, oltre che per chi soffre di bruciore di stomaco, gastrite o ulcere. È controindicata anche per chi soffre di morbo di Crohn, emorroidi sanguinanti o rettocolite ulcerosa, e per i bambini al di sotto dei 16 anni. Le donne in gravidanza o in allattamento dovrebbero consultare il proprio medico prima di assumerla.


In tanti conoscono l’Aspirina per i suoi benefici analgesici, antipiretici e antinfiammatori. Non tutti sanno che, nel tempo, la linea di prodotti Aspirina si è sempre più arricchita di soluzioni dedicate per diversi disturbi che, spesso, possono rovinare le nostre giornate. Ma andiamo per ordine e capiamo come, quando e quali prodotti Aspirina assumere.

A cosa serve l'aspirina: un alleato contro febbre, influenza e naso chiuso

Aspirina è indicata, in generale, per la terapia sintomatica degli stati febbrili e delle sindromi influenzali e da raffreddamento, oltre che per il trattamento sintomatico di mal di testa e di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori reumatici e muscolari. Oltre alle formulazioni contenenti vitamina C, di cui parleremo più avanti, Aspirina è disponibile anche nel formato dedicato contro influenza e naso chiuso. Un medicinale che, oltre all’azione antidolorifica, antinfiammatoria, antipiretica di cui sopra, è anche decongestionante per il naso. È l’unico prodotto contenente in associazione acido acetilsalicilico e pseudoefedrina, che agisce sulla congestione nasale e apporta un rapido sollievo, mentre combatte stati dolorosi e febbrili, correlati a sintomi influenzali e da raffreddamento.

Aspirina: principio attivo e dosaggi consigliati

Il principio attivo dell’aspirina è l’acido acetilsalicilico, una molecola sintetizzata dall'acido salicilico. Attraverso l'assunzione orale, la mucosa gastrica e quella intestinale assorbono tale principio attivo che viene poi distribuito rapidamente al fegato, dove gli enzimi lo convertono in acido salicilico. Quest'ultimo raggiunge i tessuti e riduce le concentrazioni di prostaglandine che causano l'infiammazione, producendo gli effetti antinfiammatori, antidolorifici e antipiretici, di cui abbiamo parlato in precedenza.

Per quel che riguarda i dosaggi dell’aspirina, è possibile assumere da 1 a 2 compresse di Aspirina 325 mg come dose singola e ripetere la dose ogni 4-8 ore fino a 2-3 volte al giorno, se necessario. Si consiglia di assumere il farmaco a stomaco pieno, preferibilmente dopo i pasti principali, e di utilizzare sempre il dosaggio minimo efficace. È importante usare il farmaco per il periodo più breve possibile e non superare i 3-5 giorni senza consultare un medico, al quale è bene rivolgersi nel caso in cui i sintomi non vadano via.

Aspirina C: la vitamina che si unisce all'antinfiammatorio

Aspirina C in compresse effervescenti è anch’esso un prodotto ad azione antifebbrile, antinfiammatoria e analgesica. Se ci si chiede a cosa serve Aspirina C, essa è utile per ricevere un rapido sollievo dai primi sintomi di raffreddore e influenza, grazie anche alla Vitamina C, che ha un effetto positivo sul sistema immunitario, in quanto ne stimola la risposta, quando l’organismo viene attaccato da patogeni, e aiuta i globuli bianchi a difendersi dagli attacchi dei radicali liberi. In questo modo, aiuta a combattere l’infiammazione provocata da un’infezione e agisce positivamente sui sintomi di raffreddore e influenza.

Aspirina ACT C, grazie a un più alto dosaggio di vitamina C, è indicata per combattere la febbre molto alta. È un dispositivo che, riducendo la formazione di prostaglandine, aiuta a contrastare i sintomi che derivano dall’infiammazione, come dolori muscolari, mal di gola e mal di testa.

I formati più venduti di Aspirina: effervescente e in compresse

Tra i formati più adoperati di Aspirina, si trovano quello effervescente e quello in compresse. Si tratta dei formati più comodi, basta avere con se un po’ d’acqua e un bicchiere, per assumerli e hanno dimensioni contenute che li fanno entrare facilmente nelle tasche delle borse anche più piccole.

Sebbene gran parte dei consumatori preferisca le compresse effervescenti, che rappresentano una buona percentuale dei prodotti della linea, c’è anche l’Aspirina in granuli, un rimedio pratico per rimediare al dolore anche fuori casa. Mal di testa, dolori cervicali e muscolari, grazie a questo formato, possono essere combattuti versando il contenuto delle bustine direttamente sulla lingua senz'acqua, ovunque ci si trovi.

Aspirina in gravidanza: quali sono le controindicazioni

Per quel che riguarda le controindicazioni dell’aspirina in gravidanza, è possibile assumerla ma, per precauzione, è meglio evitarla nel primo trimestre o, comunque, consultare prima il medico. Non dovrebbero esserci problemi per il secondo trimestre e l'inizio del terzo, ma è importante ricordare che l'assunzione dell’aspirina contro il mal di gola o la febbre, così come degli altri FANS (come l'ibuprofene o il diclofenac), deve essere assolutamente evitata dopo le 30-32 settimane di gestazione (verso l’ottavo mese di gravidanza) perché potrebbe causare la chiusura del dotto di Botallo, un vaso sanguigno fondamentale per la circolazione sanguigna del feto.

Domande frequenti sull’Aspirina

Per cosa è indicata l'aspirina?

L’aspirina viene utilizzata per alleviare la sintomatologia febbrile e delle sindromi influenzali e da raffreddamento, nonché per il trattamento sintomatico del mal di testa, del mal di denti, delle nevralgie, dei dolori mestruali, dei dolori reumatici e muscolari.

Che differenza c'è tra aspirina e tachipirina?

Le due molecole hanno una simile efficacia per quanto riguarda l'effetto antidolorifico e antifebbrile, anche se l’Aspirina possiede un effetto antinfiammatorio che la Tachipirina non ha. La Tachipirina è adatta per la somministrazione ai bambini, mentre l’aspirina normalmente è controindicata per i soggetti di età inferiore ai 16 anni.

Chi non può prendere l'aspirina?

L’aspirina è assolutamente sconsigliata in caso di ipertensione e se soggetti a ictus o emorragie, oltre che per chi soffre di bruciore di stomaco, gastrite o ulcere. È controindicata anche per chi soffre di morbo di Crohn, emorroidi sanguinanti o rettocolite ulcerosa, e per i bambini al di sotto dei 16 anni. Le donne in gravidanza o in allattamento dovrebbero consultare il proprio medico prima di assumerla.